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L'Inchiesta sullo stadio della Roma

La cena con il leghista Giancarlo Giorgetti: così Parnasi spingeva per il governo M5S-Lega

All’indomani delle elezioni politiche Luca Parnasi, il costruttore romano arrestato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sullo stadio della Roma, si sarebbe mosso per cercare di favorire l’accordo politico tra Lega e Movimento 5 Stelle. “Dobbiamo fare di tutto perché ci sia un governo, sei d’accordo?”, spiegava a Luca Lanzalone, vicino ai 5 Stelle, arrestato anche lui. Per questo ha organizzato un incontro con il leghista Giancarlo Giorgetti.
A cura di Enrico Tata
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"Noi in questo momento abbiamo una forte credibilità con i 5 Stelle", racconta al telefono Luca Parnasi al suo fidato collaboratore Luca Caporilli. Parnasi, arrestato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma, è sicuro del rapporto conquistato con il capogruppo pentastellato al Campidoglio Paolo Ferrara ed è convinto di poter fare lo stesso con Roberta Lombardi, esponente di primo piano del movimento fondato da Beppe Grillo e candidata alle scorse elezioni regionali. È il 17 gennaio 2018, piena campagna elettorale, alle elezioni mancano poco meno di due mesi. Il costruttore romano ha già previsto il futuro accordo di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega: "Secondo me, se vuoi la previsione di Luca Parnasi, c'è un rischio altissimo che qua facciamo il governo, magari con Matteo Salvini insieme e quindi non potremmo pure avere, incrociamo le dita, silenziosamente, senza sbandierarlo, un grande rapporto".

Le previsioni si avvereranno. Movimento 5 Stelle e Lega stringeranno un accordo politico che condurrà alla formazione del ‘governo del Cambiamento' guidato da Giuseppe Conte. Nei giorni immediatamente successivi alle elezioni del 4 marzo e precedenti all'accordo e alla formazione del nuovo governo, Parnasi si muove per stringere i rapporti con la Lega e sceglie come interlocutore il numero due di Matteo Salvini, l'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

L'incontro con Giancarlo Giorgetti

Il 12 marzo il costruttore romano tenta di organizzare un incontro con il leghista, "ma anche un caffè va bene". Poi si mettono d'accordo via chat: "Passo a prenderti e vogliamo stare a cena insieme? Ci vediamo in aeroporto alle 18 e 15". All'incontro c'è anche Luca Lanzalone, anche lui agli arresti, che all'epoca era delegato della sindaca Raggi in merito al progetto dello stadio della Roma. In tale contesto Parnasi chiede a Lanzalone di presentargli Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle e attuale vice presidente del Consiglio. "Oggi decidiamo una cosa… dobbiamo fare dì tutto perché ci sia un governo, sei d'accordo?", dice Parnasi a Lanzalone.  "Ma secondo me è inevitabile, se non è così non regge", risponde Lanzalone. La costruzione di un'alleanza di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega era fondamentale, emerge dalle carte, anche per il gruppo Parnarsi e questo per una serie di rapporti che il costruttore romano aveva tentato di crearsi all'interno dei due partiti politici vincitori delle elezioni. In un'intercettazione Parnasi spiega: "Bisogna parlare con franchezza come ho detto prima… ci sono le elezioni… Spenderò qualche soldo sulle elezioni… anche questo è importante perchè in questo momento noi… ci giochiamo una fetta di credibilità per il futuro ed è un investimento che devo fare. La mia forza è che alzo un telefono…". "Il governo lo sto a fa io", diceva in un'altra conversazione intercettata.

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