Investite e uccise a Corso Francia, giudizio immediato per Genovese: prima udienza l’8 luglio
Il gip del tribunale di Roma ha disposto il giudizio immediato per Pietro Genovese, accusato di aver investito e ucciso le due 16enni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli mentre attraversavano Corso Francia a Roma. Il ragazzo, figlio del noto regista Paolo, dovrà rispondere dell'accusa di omicidio stradale plurimo. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 8 luglio e a giudicare Genovese saranno i magistrati dell'ottava sezione penale. Con questa decisione il gip ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Nunzia D'Elia.
L'investimento di Gaia e Camilla
Gaia e Camilla sono state investite dall'automobile guidata da Pietro Genovese mezz'ora dopo la mezzanotte del 22 dicembre 2019. Le due ragazze stavano attraversando la strada, quando la macchina le ha colpite in pieno. Sono morte sul colpo. Genovese aveva un tasso alcolemico superiore di tre volte rispetto al limite consentito e dovrà per questo rispondere anche di questa aggravante. Non solo: la sua automobile procedeva a una velocità superiore a quella consentita in quel tratto di strada.
La superperizia
Per far luce su tutte le responsabilità, il pm Roberto Felici ha incaricato il dottor Mario Scipioni di effettuare una maxiperizia sull'incidente di Corso Francia. Questi i principali risultati del lavoro dell'ingegnere:
- Gaia e Camilla hanno attraversato la strada non sulle strisce pedonali e in un punto poco illuminato
- Genovese non le poteva vedere perché un'altra macchina oscurava la sua visuale
- La sua automobile procedeva a 90 chilometri all'ora, ma se avesse rispettato il limite di 50 chilometri all'ora le due ragazze si sarebbero salvate
- La macchina di Genovese è passata con il semaforo verde (funzionante il semaforo delle automobili e quello pedonale. Le ragazze, quindi, avrebbero in ogni caso attraversato con il rosso)
- Pietro Genovese era al telefono quando ha investito Gaia e Camilla. Più precisamente aveva selezionato quattro immagini e un video e li aveva inviati a diversi destinatari.