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Vertice Raggi-Salvini. Il ministro: “Nei campi rom vivono 30.000 parassiti”

Incontro tra Virginia Raggi e il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini. Al centro del faccia a faccia la gestione dei campi rom nella capitale, all’indomani della sentenza della Corte Europea che fermato uno sgombero ordinato dalla sindaca. Salvini non ha mancato di usare toni durissimi parlando di “30.000 parassiti” che vivono nei campi rom in Italia.
A cura di Valerio Renzi
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È da poco terminato l'atteso incontro tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini. All'indomani della sentenza della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, che ha bloccato lo sgombero ordinato dal comune del Camping River, l'argomento di discussione più atteso era quello della gestione dei campi rom. Al termine del vertice il punto con la stampa. Il leader della Lega ha fatto emergere l'assoluta intenzione di collaborare con il Campidoglio, e la sintonia con la sindaca Raggi: "Sono ben contento del primo incontro con la sindaca Virginia Raggi. Sono a totale disposizione dei cittadini. C'è anche il tema sburocratizzazione, per non far attendere i cittadini sulla carta di identità elettronica, poi c'è la sicurezza, con soluzioni immediate e efficienti da subito".

Salvini è tornato ad attaccare la Corte Europea dopo le dichiarazioni via Twitter di ieri, precisando che "non sarà la Corte Europea di Strasburgo a bloccare la soluzione di un problema di ordine pubblico" e spiegando di aver messo a disposizione delle operazioni di sgombero la forza pubblico". Per poi usare toni durissimi, parlando di "30mila parassiti" che vivono nei campi rom. "In Italia i rom sono 150mila che vivono nelle case. – ha scandito Salvini – Il problema è la sacca di minoranza e parassitaria di 30mila che vivono nei campi. Potrebbero essere anche svedesi o eschimesi. Non vogliamo discriminare nessuno ma chiediamo parità di diritti e doveri, i bambini devono andare a scuola, le auto vanno assicurate, va fatta la dichiarazione dei redditi e i roghi tossici non fanno parte della legalità". Un ragionamento che non mancherà di scatenare polemiche, come quando all'indomani della sua nomina a ministro Salvini propose un censimento di tutti i cittadini di "etnia rom" presenti in Italia, salvo poi fare una precipitosa retromarcia, e da cui la sindaca non ha sentito la necessità di discostarsi (ma d'altronde quello di Salvini, è anche il "suo" Governo).

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"Chi pensa che per chiudere o superare un campo bastino 24 ore o non conosce la situazione o è in malafede", la sindaca ha così ribadito di non avere la bacchetta magica, per poi spiegare di aver risposto alla Corte Europea sulla questione del River e di aver fiducia nel percorso intrapreso con il Piano di superamento dei campi rom: "Non posso mettere in strada 450 persone con dei bambini. Alcune persone se ne sono andate in quest'anno perché avevano un reddito elevato, lavoriamo all'interno del campo e in un anno si sono ridotte del 50%. Un percorso mai tentato prima. Questa amministrazione è dalla parte della legalità e delle persone fragili".

Virginia Raggi ha raccontato allo stampa di aver chiesto a Salvini un intervento deciso per aumentare l'organico della Polizia Locale di Roma Capitale,  "in sotto organico di circa 3mila unità. "Abbiamo bisogno di un corpo più giovane e con maggiore completezza numerica. E poi i roghi tossici: ho chiesto un supporto delle forze dell'ordine e il ministro si è dimostrato molto disponibile", ha concluso la sindaca.

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