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Inchiesta “Mondo di mezzo”, nuovo filone: chiesto il processo per Buzzi, D’Ausilio e altri 21

Nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta sul “Mondo di mezzo” la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per 23 persone. Tra loro c’è il ras delle cooperative romane Salvatore Buzzi, già condannato lo scorso luglio in primo grado (nella tranche principale dell’inchiesta) a 19 anni di carcere.
A cura di Francesco Loiacono
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La prima, maxi sentenza è del luglio dello scorso anno. Ma non ha certo esaurito le pieghe della vicenda giudiziaria che ha preso il nome di "Mafia Capitale", cioè quel sistema di corruzione e malaffare, il cosiddetto "Mondo di mezzo", sgominato dalle indagini del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone. Nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta la procura di Roma, segnatamente il pubblico ministero Luca Tescaroli, ha chiesto il rinvio a giudizio per 23 persone. Tra loro c'è uno dei principali personaggi di tutta l'inchiesta, il ras delle cooperative romane Salvatore Buzzi, già condannato lo scorso luglio in primo grado (nella tranche principale dell'inchiesta) a 19 anni di carcere.

I fatti contestati risalgono al periodo 2011-2014

Tra le altre persone per cui il pm ha rinnovato la richiesta di rinvio a giudizio ci sono l'ex capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D'Ausilio e l'ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon. Le indagini di questo filone si riferiscono a fatti che sarebbero avvenuti tra il 2011 e il 2014: i reati ipotizzati a carico degli indagati sono a vario titolo corruzione, turbativa d'asta, rivelazione del segreto d'ufficio e finanziamento illecito. Non c'è l'aggravante mafiosa, che è caduta proprio in occasione del giudizio di primo grado del luglio dello scorso anno. Mafia Capitale secondo i giudici non è mafia: una decisione contro la quale la procura ha presentato appello.

Il giudice per l'udienza preliminare Monica Ciancio dovrà decidere se mandare a processo anche diversi imprenditori, l'ex sindaco di Sant'Oreste Sergio Menichelli, un appuntato dei carabinieri e una ex collaboratrice di Buzzi, che figurano tra le altre persone indagate per i fatti contestati. Un altro collaboratore di Buzzi, Emilio Gammuto, a differenza degli altri implicati in questo troncone dell'inchiesta ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato: per lui il pm Tescaroli ha chiesto tre anni di reclusione, richiesta sulla quale si dovrà pronunciare il magistrato.

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