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Incendio a Villa Pamphilj, esterno del Vivi Bistrot devastato dalle fiamme: “È stato un atto doloso”

Devastato dalle fiamme il Vivi Bistrot, storico locale nel cuore di Villa Pamphilj. Secondo quanto denunciato dal consigliere del XII municipio, Lorenzo Marinone, si tratterebbe di un atto doloso e non di un tragico incidente. Il fuoco ha danneggiato soprattutto la parte esterna del locale.
A cura di Natascia Grbic
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Il Vivi Bistrot, famoso caffè che si trova all'interno di Villa Pamphilj, è bruciato questa notte. Non si conoscono ancora le cause del rogo, se le fiamme si siano propagate per un incidente o se sia stato un atto doloso. A quanto si apprende, l'incendio si sarebbe propagato intorno all'una di notte: sul posto, per spegnere le fiamme, i Vigili del Fuoco. La struttura è stata danneggiata soprattutto all'esterno, dove il locale è stato devastato dalle fiamme. In terra, le pentole e gli arredi carbonizzati di quello che era uno dei bistrot più famosi di Roma. Al momento sono in corso le indagini per stabilire con esattezza cosa sia accaduto questa notte all'interno di Villa Pamphilj, alla fine dei rilievi si potrà dire se l'incendio sia doloso o meno.

L'ultimo furto a gennaio

Nel parco non sono presenti telecamere, chieste a gran voci dai residenti. Nel tempo il Vivi Bistrot ha subito diversi furti, l'ultimo dei quali a gennaio, quando dei ladri avevano tentato di entrare nel locale sfondando le vetrine. In quell'occasione se ne erano andati a mani vuote quando hanno sentito arrivare le sirene della polizia.

La mobilitazione per salvare Vivi Bistrot dalla chiusura

Il Vivi Bistrot era stato al centro di una forte mobilitazione negli scorsi mesi. La sindaca Virginia Raggi aveva deciso di chiuderlo a causa dello scadere della concessione, avvenuta nel lontano 2015. Il Comune di Roma aveva quindi mandato una lettera alle proprietarie, Cristina Cattaneo e Daniela Gazzini, dicendo di sgomberare il posto. Legalmente aveva ragione, ma le titolari per anni avevano chiesto al Comune di indire un bando per non eliminare l'unico punto ristoro del parco. Dopo numerose proteste, l'amministrazione capitolina aveva fatto un passo indietro, concedendo una proroga almeno fino all'indizione di un nuovo bando.

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