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Incendi e guasti a bus e tram di Roma, l’ipotesi: “Sabotaggio”. Vertici Atac in procura

Alcuni dirigenti dell’Atac, la municipalizzata che gestisce il servizio pubblico della Capitale, sono stati ascoltati in procura su alcuni gravi episodi avvenuti sui mezzi pubblici: dagli autobus incendiati ai tram bloccati per problemi ai freni. L’ipotesi dei vertici dell’azienda è che dietro questi episodi possa essersi una “regia occulta”, un sabotaggio di alcuni dipendenti.
A cura di Francesco Loiacono
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Il bus in fiamme in via del Tritone
Il bus in fiamme in via del Tritone

Autobus che prendono fuoco o che si fermano a causa di guasti. Tram con i freni bloccati. Sono diverse le vicissitudini che riguardano i mezzi pubblici dell'Atac, municipalizzata che gestisce il servizio di trasporto pubblico a Roma. E dietro tutti questi episodi potrebbe esserci una "regia occulta". In una parola: un sabotaggio da parte di alcuni dipendenti. Questa, almeno, è l'ipotesi che circola ai piani alti dell'azienda, alle prese con conti in grave dissesto (ha un debito di oltre un miliardo di euro e proprio oggi dovrebbe presentare in tribunale un nuovo piano per il concordato fallimentare) e con una qualità del servizio che lascia a desiderare, secondo molti cittadini. Su quest'ultimo punto, secondo alcuni vertici della municipalizzata, potrebbero incidere i comportamenti di alcuni interni all'azienda che, per ragioni diverse, remerebbero contro la dirigenza Atac, provocando apposta guasti ai mezzi che vanno a incidere sul servizio offerto.

Ecco perché, come riferito da diversi quotidiani della Capitale, alcuni vertici della municipalizzata si sono presentati in procura, per essere ascoltati dai magistrati. Sul tavolo del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e del pubblico ministero Mario Dovinola ci sarebbe un dossier con alcune statistiche e gli ultimi eclatanti episodi che hanno riguardato dei mezzi della municipalizzata: dall'autobus che ha preso fuoco in via del Tritone agli altri incendi improvvisi divampati sui bus, fino ai nove tram nei cui freni sono stati trovati pezzetti di legno e plastica, che sembravano essere stati messi lì di proposito da qualcuno. I magistrati ipotizzano al momento una serie di reati colposi e il sabotaggio. In parallelo all'eventuale indagine della magistratura, anche i vertici Atac sono corsi ai ripari: nelle scorse settimane sono infatti state installate delle telecamere nei depositi delle sedi distaccate, per monitorare che non avvengano episodi sospetti. L'ipotesi dell'azienda è che il malcontento di qualche dipendente per le battaglie portate avanti su assenteismo e produttività possa aver creato un fronte di sabotatori interni. Ma sul tavolo resta sempre anche l'altra ipotesi: e cioè che i guasti ai mezzi pubblici della Capitale siano semplicemente il frutto di scarsa manutenzione, dovuta alle difficili condizioni in cui versa Atac.

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