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Immobili del Comune, 22 euro al mese per un appartamento in pieno centro

Morosi e affitti a prezzi stracciati: il disastro della gestione del patrimonio pubblico del Comune di Roma. Ma la soluzione è la vendita del patrimonio pubblico o una vera valorizzazione?
A cura di Valerio Renzi
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In queste ore si discute animatamente in merito alla vendita di un pacchetto d'immobili (leggi l'elenco completo) di proprietà del Comune di Roma che, secondo i calcoli della giunta, dovrebbero fruttare 300 milioni di euro da impiegare nel bilancio previsionale per il 2015. Mentre oggi in aula Giulio Cesare è scoppiata la bagarre tra i consiglieri comunali di maggioranza in opposizione in merito al provvedimento di alienazione, sui banchi dell'aula arrivavano i documenti che documentano le cifre sulla morosità dei locatari del Comune di Roma.

Dai dati emergono poi affitti veramente risibili per alloggi di pregio: c'è chi paga 89 metri quadri a Prati,  171 euro al mese, 22 euro per 49 metri quadri in via dei Coronari in una delle zone più esclusive di Roma, o ancora 174 euro per 122 mq in via Labicana. Ma a godere di canoni super agevolati sono anche esercizi commerciali: c'è un ristorante romano che per 32 mq, un locale di sgombero, paga 4mila euro l'anno e un'altra hosteria che paga 15mila euro l'anno e ha 113mila euro di debito. Una sala bar che paga 6mila euro annui deve al Comune 39mila euro mentre un grande albergo che ha in affitto 382 metri quadrati in pieno centro ha quasi 9mila euro di debiti con il proprio affittuario.

Di fronte a queste cifre quello che in molti si chiedono è: conviene vendere il patrimonio pubblico, un patrimonio che una volta alienato non tornerà più indietro, o piuttosto adeguare affitti e tariffe valorizzandolo e al contempo mantenendolo in mano del pubblico?

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