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Ilary, la bimba disabile di 9 anni, lasciata da sola mentre i compagni vanno in gita

Il libretto del pulmino con pedana viene sequestrato dai vigili il giorno prima della gita, così la classe parte con un mezzo non accessibile alle carrozzine: su Facebook lo sfogo in diretta della mamma di Ilary, alunna costretta a rimanere in classe da sola.
A cura di Iacopo Melio
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Pare assurdo che esistano ancora “imprevisti logistici” – meglio chiamati come negligenza e menefreghismo – irrisolvibili al punto da lasciare sola a scuola una bimba con disabilità. Eppure ce lo ricordano le quasi mille condivisioni della diretta Facebook pubblicata oggi da Federica D’Orta, mamma di Ilary, un’alunna di nove anni di Ardea (Roma) che non è potuta andare in gita insieme ai propri compagni. Così, mentre la classe terza “C” dell’Istituito comprensivo “Ardea II” varcava felice i cancelli del cortile, come si può vedere e sentire nel video diffuso in rete, la piccola, che ha una tetraparesi spastica e quindi si sposta in carrozzina, è dovuta restare sola in classe. Motivo? Non c'è il pullman attrezzato di pedana. 

L’uscita scolastica avrebbe riguardato la visita della tenuta presidenziale di Castel Porziano a Roma: una bella occasione, in quanto prima “uscita lunga” per Ilary che a causa dell’ipoacusia e della PEG (si alimenta tramite un sondino attaccato allo stomaco) non è mai stata fuori per così tanto tempo. Purtroppo però l’entusiasmo per aver ottenuto tutta la copertura di sostegno e AEC (assistente educativo culturale) necessaria per trascorrere l’intera giornata è crollato ieri pomeriggio, quando la madre è stata contattata dalla vicepreside della scuola per comunicare che il pulmino con la pedana della ditta di autobus scelta non era utilizzabile a causa del sequestro del libretto da parte dei vigili.

Non essendoci a disposizione un mezzo accessibile alternativo, l’alunna, che oltre a non camminare non può parlare, avendo una comunicazione esclusivamente gestuale, è stata così lasciata a scuola, in un’altra classe, senza i compagni né i propri insegnanti. Quella di sostegno, nonostante fosse a conoscenza del fatto, ha preferito non presentarsi a scuola per scioperare nella capitale insieme agli insegnanti precari (dichiarazione della madre che si può sentire proprio nella video diretta facebook):

“Ho chiesto di annullare o almeno di rimandare l’uscita, ma non è stato fatto nulla. La gita è stata comunque fatta come se non ci fosse alcun problema, anzi: hanno detto che siamo noi i cattivi perché non veniamo in contro alla scuola…”

Così la partenza, prevista per le 8:30, è stata dunque puntuale come si può notare dalla diretta, alla quale sono seguiti un sacco di messaggi di solidarietà e vicinanza, ma anche commenti pieni di rabbia verso quella scuola che, evidentemente, non ha pensato abbastanza a come poter aggirare il problema, evitando di calpestare malamente il diritto di una bambina.

Per il momento, da parte delle Istituzioni tutto tace. Ciò che resta è lo sfogo di una mamma e il silenzio della propria figlia, fragile, oggi più che mai.

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Laureato in Scienze Politiche (curriculum in "comunicazione, media e giornalismo"). Racconta le storie degli altri come giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani e civili. Vincitore del Premio "Cittadino Europeo" nel 2017, è stato nominato "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" da Sergio Mattarella nel 2018.
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