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Il Tmb di via Salaria è una discarica e un pericolo per la salute, come mostra questo video

Oggi il neoeletto presidente di centrosinistra del III Municipio Giovanni Caudo ha compiuto un sopralluogo all’interno dell’impianto Tmb dell’Ama di via Salari. La struttura si presenta al collasso, trasformata in una vera e propria discarica a cielo aperto, un pericolo per la salute di migliaia di cittadini costretti a stare chiusi in casa per colpa dei miasmi, come dimostrano le immagini pubblicate da Fanpage.it.
A cura di Valerio Renzi
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Giovedì 12 luglio la prima seduta del consiglio municipale e l'insediamento ufficiale, ma oggi il neopresidente del III Municipio Giovanni Caudo ha voluto dare il segnale che la situazione dell'impianto Tmb dell'Ama di via Salaria è in cima alle sue priorità, compiendo un sopralluogo assieme ad alcuni componenti della sua maggioranza. In questi giorni in cui la capitale torna a essere sull'orlo dell'emergenza rifiuti, con i sacchetti dell'immondizia che si accumulano in alcune zone della città, come ogni volta che il fragile ciclo di smaltimento della ‘monnezza' della capitola va in sofferenza, l'impianto di trattamento meccanico biologico va in sofferenza. L'immondizia si accumula fino a venire accumulata all'esterno in grossi container e a raggiungere il soffitto del capannone, e si trasforma nei fatti in una discarica provvisoria, grazie alla quale viene alleggerito il peso delle tonnellate di rifiuti che non si riescono a smaltire, per non fermare la raccolta in strada. Una situazione documentata già la scorsa estate da Fanpage.it e oggi, più di un anno dopo, nulla sembra essere cambiato.

A farne le spese sono migliaia di cittadini, in particolare dei quartieri di Fidene e Villa Spada, costretti da anni a convivere con i miasmi provenienti dal Tmb, che in questi giorni sono tornati a farsi insopportabili. Sequestrati in casa, preoccupati per la propria salute, hanno chiesto alle amministrazione di ogni colore di occuparsi del problema, finora senza ottenere risultati. "Il Tmb Salario per quello che fa è incompatibile con l'area urbana che gli sta attorno. – ha dichiarato al termine il minisindaco Caudo – Questa è un'evidenza. Bisogna accelerare la dismissione anche se, purtroppo, nel 2019, secondo quello che prescrive il piano industriale, non sai affatto possibile perché la sua chiusura è collegata al raggiungimento del 70% di differenziata. Oggi siamo al 43% e salvo miracoli non credo ci si riuscirà. Questa è responsabilità dell'amministrazione Raggi e dell'Ama, per aver avallato un piano industriale che non regge". A indicare il prossimo anno come dato di chiusura del Tmb è stata solo alcuni giorni fa l'assessore all'Ambiente del Campidoglio Pinuccia Montanari, in un'intervista al Corriere della Sera.

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L'ex assessore della giunta Marino, che ha conquistato piazza Sempione alla guida di una colazione di centrosinistra, non nasconde i problemi, e non risparmia critiche anche alla Regione Lazio: "La carenza di una visione complessiva dei rifiuti da parte del Comune ma anche della Regione, fa sì che questo impianto venga utilizzato per sopperire le emergenze, contiene una quantità di rifiuti superiori al dovuto e lavora spesso al limite". "Non è possibile che i cittadini del III Municipio debbano respirare questa puzza", chiosa Caudo, che chiede ad Ama "maggiore trasparenza" e di comunicare "quanti rifiuti entrano ogni giorno e quanti ne escono". Con il nuovo mini sindaco di piazza Sempione anche l'assessore alla Cultura Christian Raimo, scrittore e giornalista che in questi anni si è impegnato in prima persona dell'impianto e delle sue conseguenze sulla vita dei cittadini, che in un lungo post su Facebook ha riassunto problemi e sfide dell'amministrazione local rispetto al futuro del Tmb: "L'impianto va chiuso, c'è un'emergenza sanitaria che va affrontata in tempi brevissimi, c'è un piano rifiuti per Roma da rifare, non si può pensare di risolvere il trattamento dei rifiuti con impianti puzzolenti e inefficaci".

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