Il testamento di Marco Prato: “Fate una festa per me e lasciatemi lo smalto rosso”
"Volontà per mamma e papà". Undici punti, undici desideri, gli ultimi, di Marco Prato. Sono stati scritti su tre piccoli fogli, tra cancellature e correzioni, e ritrovati nella camera numero 65 dell'hotel San Giusto di piazza Bologna. Lì il pierre trentenne aveva tentato di togliersi la vita una prima volta, a poche ore dall'omicidio di Luca Varani. Provò ad uccidersi con una maxi dose di tranquillanti, ma fu salvato dalle forze dell'ordine. Ieri si è suicidato in carcere, con un sacchetto riempito di gas stretto in testa. "Fate festa al mio funerale", "ascoltate le canzoni di Dalida", "Mettete ‘Ciao amore ciao', quando è finita", le ultime volontà del ragazzo, accusato, insieme a Manuel Foffo, del brutale assassinio del 23enne in un appartamento al Casilino. "Non indagate sui miei risvolti torbidi, non sono belli", avverte i genitori. "Buttate il mio telefono e distruggete i pc, nascondono i miei lati più brutti", si legge nel documento pubblicato in esclusiva da Il Tempo.
Le ultime volontà di Marco Prato
Questo l'elenco per punti (alcuni) redatto da Marco Prato e pubblicato oggi dal quotidiano il Tempo.
- Fate festa per il mio funerale anche se vorrei una cerimonia laica, fiori, canzoni di Dalida, bei ricordi. Una festa, dovete divertirvi
- Mettetemi la cravatta rossa, donate i miei organi, lasciatemi lo smalto rosso alle mani. mi sono sempre divertito di più ad essere una donna
- Organizzate sempre, una volta alla settimana o al mese, una cena o un pranzo con tutti i miei cari amici e amiche che ho amato tanto
- Fate sempre festa, sentitevi Dalida ogni tanto
- Mettete ‘Ciao amore ciao' quando avete finito la festa per me e ricordate tutti assieme i miei sorrisi più belli.
- Buttate il mio telefono e distruggetelo insieme ai due pc, nascondono i miei lati più brutti. Non indagate sui miei risvolti torbidi, non sono belli