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Il tesoro della mafia di Acilia: 25 milioni di euro sequestrati a Casalesi e Guarnera

Sequestrato uno tesoro di 25 milioni di euro al gruppo criminale che da Acilia aveva costruito un impero economico su azzardo e slot machine, grazie all’alleanza tra la fazione dei Casalesi degli Iovine e la mala romana dei Guarnera.
A cura di Valerio Renzi
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Non solo la mafia a Roma c'è, ma controlla interi settori economici e porzioni di territorio. Ieri i finanzieri del Gico hanno sequestrato 25 milioni di euro a un gruppo criminale affiliato alla fazione dei Casalesi degli Iovine e alla famiglia Guarnera. Il provvedimenti riguarda Mario e Salvatore Iovine, Sergio e Sandro Guarnera, Arben Zogu, Orial Kolaj, Petrit Bardhi, Franco Crispoldi e Fabrizio Diotallevi. Tutti soggetti coinvolti nell'inchiesta "Criminal Games" del 2013 che ha portato alla luce l'esistenza di questa organizzazione criminale nata con l'arrivo di Mario "Rififì" Iovine a Roma nel 2003, che piazza le tende ad Acilia e coinvolge i fratelli Guarnera nel suo business criminale tutto incentrato su azzardo e slot machine imposte ai commercianti.

Quando Iovine finisce in carcere i romani si fanno sempre più autonomi, modellando la propria organizzazione sul quella camorrista. I Guarnera imbarcano un nuovo socio, Franco Crispoldi e per regolare i loro affari si affidano ad una pericolosa batteria di pugili albanesi, Arben Zogu, Orial Kolaj, Petrit Bardhi, che già compaiono nell'inchiesta su Mafia Capitale in compagnia del leader degli ultras laziali Fabrizio "Diabolik" Piscitelli.

Ieri gli uomini del Gico hanno messo le mani sul tesoro dell'organizzazione: 25 milioni di euro di beni posti sotto sequestro. Sigilli a ville di lusso, sequestrate macchine, 10 società e le quote in sette esercizi commerciali, tra bar e sale gioco e biliardo.

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