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Il piano Marshall per le buche non esiste: “Servirebbero fondi statali per risolvere l’emergenza”

Come spiegato ieri dal direttore del Simu, Fabio Pacciani, il cosiddetto ‘piano Marshall’ annunciato dalla sindaca Raggi per risolvere l’emergenza buche prevede lo stanziamento di soli 3 milioni di euro, mentre gli altri soldi destinati al rifacimento delle strade sono anticipi di denaro già stanziato nel bilancio per la manutenzione stradale. “Servirebbe un ‘piano Marshall’ con fondi europei o statali”, ammette il direttore Pacciani.
A cura di Enrico Tata
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Lo scorso 8 marzo Virginia Raggi annunciò un ‘piano Marshall' straordinario per superare l'emergenza buche a Roma. "Tapperemo 50mila buche in un mese, al ritmo di 1500 al giorno", promise la sindaca. I consiglieri del Partito democratico hanno chiesto e ottenuto una riunione della commissione Trasparenza capitolina sull'argomento e ieri il neo direttore del Simu (Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana), Fabio Pacciani, ha fatto chiarezza sulla provenienza dei fondi ‘tappabuche'. Si tratta, in effetti, di soldi già stanziati per la manutenzione ordinaria delle strade e in parte un anticipo di denaro già messo in campo per l'operazione ‘Strade Nuove'. Oggi l'assessora di riferimento, Margherita Gatta, ha precisato: "Il cosiddetto Piano Marshall sta andando avanti come da programma, un piano che prevede, insieme, interventi di manutenzione delle strade e di copertura delle buche. Il piano ha previsto l’anticipazione di appalti che nel programma Stradenuove sarebbero dovuti partire più avanti e ulteriori gare per aggiungere squadre a supporto nei municipi". Si tratta di 11 milioni di euro.  "Gli appalti, anticipati, di manutenzione straordinaria, per un importo di 3,8 milioni di euro, su Via Ostiense, Via Nomentana e Tor Bella Monaca partiranno tra maggio e agosto. Nel frattempo si sono concluse, le 6 gare da 3 milioni di euro per le squadre aggiuntive a supporto dei Municipi che saranno assegnate questa settimana e la prossima così inizieranno a dedicarsi alle rete stradale ordinaria", spiega ancora Gatta.

Gli unici fondi stanziati appositamente per il cosiddetto ‘piano Marshall', fanno notare i consiglieri dem Marco Palumbo, Valeria Baglio e Giulia Tempesta, sono proprio i tre milioni di euro per le gare d'appalto. "Di queste sei gare, una centrale riguarda i lavori del SIMU e cinque i lavori nei Municipi. Per un totale di tre milioni di euro sono gli unici interventi in atto per le strade della Capitale, appena 200mila euro a Municipio anticipati sui fondi 2018 per la manutenzione ordinaria. In attesa di ulteriori fondi dalla Ragioneria sono gli unici con i quali si sta facendo fronte all’emergenza. Anche per la macchina tappa buche, nonostante la propaganda sui social, l’Amministrazione è ferma alle manifestazioni di interesse e non è stata ancora avviata alcuna gara", spiegano.

Il direttore del Simu: "Servirebbe ‘piano Marshall con fondi europei o statali"

Il direttore Pacciani nel corso della riunione ha evidenziato come a Roma la situazione delle buche sia ‘drammatica' e la soddisfazione dei cittadini ‘non altissima', seppure squadre si alternano al lavoro giorno e notte. "Con le strade bagnate non è possibile intervenire a caldo, bisogna intervenire a freddo ma si sa che si tratta di interventi di breve durata. Servirebbe un ‘Piano Marshall' con fondi statali o europei. Noi purtroppo viviamo con il terrore della singola pioggia".

Perché il ‘piano Marshall'

Il vero ‘piano Marshall', quello da cui prende spunto la sindaca Raggi, fu annunciato nel 1947 dall'allora segretario di Stato George Marshall che annunciò la decisione degli Stati Uniti di avviare un imponente piano di aiuti economico-finanziari per l'Europa distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

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