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Omicidio Marco Vannini

Il papà di Marco Vannini: “Perse tante battaglie, ma quella più importante l’abbiamo vinta noi”

“Abbiamo perso tante battaglie ma quella più importante l’abbiamo vinta noi”. Questo il primo commento di Valerio Vannini, il padre di Marco Vannini. Oggi i giudici della Corte Costituzionale hanno deciso di annullare la sentenza d’Appello nei confronti di Antonio Ciontoli e dei suoi familiari.
A cura di Enrico Tata
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Il papà di Marco Vannini
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"Abbiamo perso tante battaglie ma quella più importante l'abbiamo vinta noi". Questo il primo commento di Valerio Vannini, il padre di Marco, all'uscita del ‘Palazzaccio', la sede della Corte di Cassazione a Roma. I giudici hanno annullato la sentenza della Corte d'appello che condannava Antonio Ciontoli a 5 anni di reclusione per omicidio colposo. Antonio e tutti i suoi familiari dovranno sostenere, quindi, un nuovo processo. "Veramente non ci speravo più. Finora era andato tutto cosi'… invece non ci posso pensare. Sono troppo felice. Marco ha riconquistato il rispetto. La giustizia ha capito che era un ragazzo di 20 anni e non si può morire così a 20 anni", sono state le parole di mamma Marina.

Caso Vannini, sentenza della Cassazione: nuovo processo per i Ciontoli

La sentenza è stata letta dalla presidente della prima sezione penale della Corte di Cassazione, Stefania Di Tomassi. Queste le sue parole: "La Prima sezione penale della Corte di cassazione, in accoglimento dei ricorsi del procuratore generale e delle parti civili, che lamentavano la ricostruzione del fatto in termini di omicidio colposo anziché doloso, ha annullato la sentenza della Corte di assise di appello di Roma sulla morte di Marco Vannini, disponendo il rinvio per nuovo giudizio nei confronti di Antonio Ciontoli, Federico Ciontoli, Martina Ciontoli e Maria Pezzillo ad altra sezione della stessa Corte; ha ritenuto allo stato assorbite le censure mosse alla sentenza dagli imputati Federico e Martina Ciontoli e Maria Pezzillo, mentre ha rigettato il ricorso di Antonio Ciontoli, che censurava il riconoscimento dell'aggravante della previsione dell'evento morte e l'eccessività della pena irrogata".

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