Ha ragione il capo della polizia Gabrielli: ad Ostia non serve l’esercito
Questa mattina un maxi blitz ha visto in azione duecentocinquanta uomini di carabinieri, polizia e guardia di finanza che hanno passato al setaccio le strade e i caseggiati popolari dove sono di casa i clan di Ostia. Ritrovate pistole e droga, telecamere a presidio di un fortino della spaccio. È la prima risposta alle sparatorie e alle gambizzazioni degli scorsi giorni, che hanno mostrato come gli equilibri sul litorale stanno cambiando, e che gruppi criminali in cerca di vendetta o di imporre il loro potere non hanno paura di agire pistole alla mano nonostante la pressione mediatica e della politica.
"Ringrazio sempre l' esercito per lo straordinario contributo che offre al complessivo sistema di sicurezza nazionale, ma non è una risposta. Le risposte le devono dare primariamente le forze di polizia", così ieri il capo della Polizia Franco Gabrielli ha commentato l'ipotesi dell'utilizzo dell'Esercito a Ostia, avanzata anche dalla sindaca Virginia Raggi. Un commento pacato ma fermo quello di Gabrielli, sempre restio all'applicazione di provvedimenti emergenziali, spesso più utili a rispondere all'angoscia dei cittadini e all'esigenza della politica di dare risposte visibili (come appunto i soldati nelle strade).
Ma un problema così serio come quella della penetrazione dei clan non solo a Ostia, ma in tutta la città, non si può rispondere con provvedimenti che servono solo a far propaganda, e soprattutto non si può pensare di risolverlo con una risposta solo dettata dall'emergenza e l'emozione. E poi le mafie non agiscono solo per le strade, ma anche con gli investimenti e la corruzione (come accaduto nel caso del X Municipio), e con il consenso garantito dall'elargizione di posti di lavoro nell'economia illegale in territori segnati dalla disoccupazione e l'abbandono scolastico
Il capo della Polizia ha ragione: l'Esercito non serve a nulla ad Ostia. Militarizzare ulteriormente il territorio non riuscirà a sradicare i clan del litorale. Le forze di polizia hanno i mezzi per assolvere al loro compito. Ed è vero che è insufficiente. Ma ad Ostia quello che serve non è l'Esercito, ma modificare le condizioni che hanno reso possibile il radicarsi delle criminalità: politiche sociali adeguate, sostegno scolastico, servizi nei quartieri alla periferia di Ostia, troppo spesso abbandonati a se stessi.