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Governo Conte bis, nella bozza di programma anche un punto su Roma (dopo la protesta di Raggi)

Al 26esimo e ultimo punto della bozza del governo Conte bis, che dovrebbe nascere grazie a un accordo tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle, c’è una parte che riguarda Roma e che probabilmente è stato inserito dopo le proteste della sindaca Raggi: “Il governo dovrà collaborare per rendere la città una capitale sempre più attraente per i visitatori e sempre più vivibile e sostenibile per i residenti”.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi e Giuseppe Conte
Virginia Raggi e Giuseppe Conte

Il 26esimo ed ultimo punto della bozza di programma del nuovo governo Conte, che dovrebbe nascere grazie a un accordo tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle, riguarda Roma: l'esecutivo, si legge, "dovrà collaborare" per rendere la città "una capitale sempre più attraente per i visitatori e sempre più vivibile e sostenibile per i residenti". I 26 punti, con Roma in fondo, sono riportati in un documento dal titolo: "Linee di indirizzo programmatico per la formazione del nuovo governo". In pratica "bozza di lavoro che riassume le linee programmatiche", ma che, si precisa, il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, "sta integrando e definendo". Lo stesso Partito democratico si affretta a definire il documento "una sintesi parziale di un lavoro più articolato, ancora oggetto del confronto tra le forze politiche, e che sarà ultimato in giornata nel corso di un nuovo incontro a Palazzo Chigi tra i capigruppo e il Premier incaricato Conte. Non è quindi il programma definitivo". In ogni caso è stato pubblicato sul ‘blog delle Stelle' come allegato alle votazioni aperte sulla piattaforma Russeau per permettere agli iscritti del MoVimento di esprimere un parere sul tentativo di dare vita a un nuovo governo con il Partito democratico dopo l'esperienza conclusa con la Lega di Salvini. Possibile, se non probabile, che il 26esimo punto, quello su Roma, sia stato inserito dopo la bacchettata della sindaca della Capitale, Virginia Raggi, al suo capo politico, Luigi Di Maio, a cui aveva indirizzato un secco messaggio: "Noto che tra i punti presentati da più parti non c'è Roma Capitale. Quale che sia il governo dovrà tenere conto dei poteri da assegnare alla città per consentire a Roma e ai romani di competere con le altre capitale europee. Roma, con tre milioni di cittadini, ha gli stessi poteri di una città venti volte più piccola. Ed inoltre ha doveri di rappresentanza che le altre città non hanno. È un tema nazionale".

Anche il "Contratto per un governo del cambiamento", siglato un anno fa da Lega e Movimento 5 Stelle, prevedeva una piccola parte dedicata a Roma. Testuale:  "Si intende rilanciare anche il disegno attuativo delle disposizioni costituzionali su Roma Capitale (art. 114 Cost.) con legge dello Stato. Verrà in tale modo sancito un nuovo Patto tra la Repubblica e la sua Capitale, restituendole nuova e definitiva dignità". "Abbiamo lavorato tutti insieme per riuscire a inserire nel contratto di governo l'attuazione dei decreti di Roma Capitale e credo che sarà una priorità su cui lavoreremo insieme", aveva commentato allora la sindaca. Poi l'entusiasmo si è andato spegnendo nei mesi, con le promesse che tardavano ad essere mantenute, anche se la stima per il presidente Conte sembra non essere mai stata intaccata: "Con il presidente abbiamo trovato un'intesa speciale e avviato un ottimo lavoro. Con lui il dialogo è già avviato…"

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