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Giulio è nato senza un braccio ma ora ha una mano bionica: “Protesi costose, lo Stato non ci aiuta”

Il piccolo Giulio ha quattro anni ed è nato senza braccio destro. Per la prima volta, qualche giorno fa, ha indossato una protesi mioelettrica che gli consente di aprire e stringere il pugno: il suo video ha fatto il giro della rete. Oggi ci sono molte mani bioniche in commercio che consentono di effettuare molti movimenti: ma la famiglia di Giulio non può permettersele.
A cura di Natascia Grbic
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Giulio è un bambino di soli quattro anni che vive a Pomezia con la sua famiglia. Un piccolo come tanti, che ama giocare con i pupazzetti, con le macchinine e adora correre per casa rincorrendosi col fratello. Giulio, però, è nato senza il braccio destro: una sorpresa per la madre, che l'ha scoperto al momento del parto, e che però si è fatta coraggio rimboccandosi le maniche e facendo di tutto affinché suo figlio potesse avere una vita normale. E infatti Giulio è un bambino felice, che gioca come tutti gli altri e ha l'entusiasmo tipico di chi si è appena affacciato alla vita. Sin da quanto era piccolo ha seguito un percorso di fisioterapia e ha utilizzato una protesti estetica, che però non gli permette di fare movimenti. Qualche giorno fa, però, ha indossato per la prima volta una protesi mioelettrica che gli permette di stringere gli oggetti anche con la mano destra: una cosa che prima non era mai riuscito a fare e che lo ha entusiasmato moltissimo. Il video del piccolo Giulio che indossa per la prima volta il braccio bionico ha fatto il giro della rete, diventando virale. Ma sono ancora tanti i passi da fare.

La madre di Giulio: "Le nuove protesi sono solo per famiglie benestanti"

Oggi, infatti, la tecnologia è andata molto avanti e le nuove protesi bioniche permettono di fare movimenti un tempo impensabili per chi avesse avuto un arto mancante. I nuovi macchinari, infatti, sono così avanzati che consentono di muovere le dita e non solo stringere il pugno per afferrare gli oggetti. C'è però un problema: queste protesi sono molto costose e possono essere acquistate solo da famiglie estremamente benestanti che dispongono della disponibilità economica necessaria. Il servizio sanitario pubblico passa gratuitamente solo protesi datate che sono molto indietro rispetto alle nuove tecnologie. La famiglia di Giulio, purtroppo, non può permettersele. Ma è giusto che un bambino non abbia le stesse possibilità degli altri? Secondo la madre di Giulio, no. "Non è giusto che esistano bambini di serie A e bambini di serie B", dice Samuela, la mamma di Giulio. "Per lui è già tanto poter stringere il pugno, pensa cosa significherebbe per lui poter muovere tutta la mano utilizzando una protesi bionica come quelle che esistono oggi".

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