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“Girando a Cinecittà”, una mostra racconta la storia degli studios

Dal 24 gennaio apre “Girando a Cinecittà”, la mostra permanente all’interno degli studios romani sulla storia della ‘Fabbrica dei Sogni’: dalla Dolce Vita ai colossal holliwodiani, dal neorealismo agli spaghetti weastern.
A cura di Valerio Renzi
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Dal 24 gennaio 2015 arriva “Girando a Cinecittà , 1937-1989”, la mostra permanente che racconta la storia degli Studios attraverso le più importanti produzioni che si sono susseguite all’interno della fabbrica dei Sogni della Capitale. Una mostra che è soprattutto un viaggio attraverso i generi cinematografici che hanno caratterizzato la storia del cinema passato per gli studios romani: dalle grandi produzioni americane della Hollywood sul Tevere, la commedia all’italiana, il neorealismo e gli spaghetti western. Un percorso in cui si rende omaggio alla fabbrica del cinema italiano, alla sua storia, ai suoi protagonisti e i suoi interpeti.

Nella mostra trovano spazio i film storici e di propaganda, come L’assedio dell’Alcazar  (1940) e la La Corona di Ferro, (1941); estratti filmici del Neorealismo come Miracolo a Milano (1951), Bellissima, (1951), Umberto D (1952). Ci sarà poi  un’ampia selezione dedicata al cinema internazionale della Hollywood sul Tevere: Audrey Hepburn; Jayne Mansfield, Ava Gardner e le italiane Loren, Lollobrigida, Mangano sono solo alcune delle celebrità attorno alle quali nasce il fenomeno del divismo. I costumi esposti rievocano interpreti e pellicole indimenticabili: Alida Valli e Farley Granger, in Senso, 1954, di Luchino Visconti; Elizabeth Taylor e Richard Burton ne La Bisbetica domata,1967 di Franco Zeffirelli; il costume di Totò ovvero Don Saverio Petrillo,“O pazzariello”, nel film L’oro di Napoli, 1954, di Vittorio De Sica; l’abito di scena di Clint Eastwood in Per un pugno di dollari, 1964, di Sergio Leone. Gli Spaghetti Western, la commedia all’italiana e gli anni settanta e ottanta sono raccontate in tre diversi ambienti tematizzati da scenografie appositamente realizzate. Il percorso si chiude con l’ingresso nell’ultima sala interamente dedicata ad un grande maestro del cinema, Sergio Leone: uno spazio la cui scenografia è ispirata a C’era una volta in America e in cui vengono proiettati estratti dei suoi capolavori: Il colosso di Rodi,1961; Il buono, il brutto il cattivo,1966; C’era una volta il west; 1968; Giù la testa,1971; C’era una volta in America, 1984.

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