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Giovanna Fatello, morta a 10 anni in sala operatoria: rinviati a giudizio i medici

La bambina di 10 anni morì il 29 marzo del 2014 dopo un intervento di timpanoplastica. Gli anestesisti imputati, si legge nel capo di imputazione, non avrebbero assicurato “sufficiente ventilazione delle vie aeree della paziente” e quindi avrebbero causato la “morte della paziente”.
A cura di Enrico Tata
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I due anestesisti, i due chirurgi e la direttrice della clinica Villa Mafalda, tutti coinvolti nell'inchiesta sulla morte di Giovanna Fatello, sono stati rinviati a giudizio. Così ha deciso il gip Elvira Tamburelli. Al processo, che comincerà il 22 novembre, i medici dovranno rispondere delle accuse di omicidio colposo e falso, mentre la direttrice sanitaria dovrà rispondere solo di falso. La bambina di 10 anni morì il 29 marzo del 2014 dopo un intervento di timpanoplastica. Gli anestesisti imputati, si legge nel capo di imputazione, non avrebbero assicurato “sufficiente ventilazione delle vie aeree della paziente” e quindi avrebbero causato la “morte della paziente a seguito di un processo di ipossia-bradicardia- arresto cardiaco in asistolia”. Stando a quanto ricostruito dalla procura i due si assentarono dalla sala operatoria per andare al bar. "La morte avveniva dopo l'allontanamento ingiustificato dell'anestesista e in presenza di un altro anestesista non componente dell'equipe operatoria, che non gestiva correttamente le vie aeree della paziente", scriveva il pm nella richiesta di incidente probatorio. Nonostante questo i due chirurghi avrebbero proseguito comunque l'intervento sulla bambina in sala operatoria.

Tutti i medici risponderanno di falso per aver indicato nella cartella clinica un orario falso di morte che serviva loro per giustificare “una inspiegabile fase rianimatoria attuata al fine di diluire e/o eliminare mediante urina farmaci ad uso non anestesiologico usati sulla paziente, ma non dichiarati in cartella”. In altre parole avrebbero messo in piedi tre ore di messa in scena per giustificare il decesso della bambina. L'avvocato di uno degli anestesisti sostiene che la  “ricostruzione dei fatti effettuata dall’accusa è completamente assurda e si pone in contrasto con gli elementi acquisiti. Alla scorsa udienza i legali della famiglia avevano addirittura sollecitato la sostituzione del magistrato che ha svolto le indagini perché ritenuto non sufficientemente convinto delle ipotesi avanzate. A questo punto ci auguriamo che il processo si svolga celermente e che faccia definitivamente emergere la semplice verità”.

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