Gigi D’Alessio si difende da Miami: “Mai chiesto aiuto al boss De Carlo”
"L'unico orologio recuperato, un Rolex Daytona d'acciaio, l'ho ricevuto giusto un mese fa, con tanto di ricevuta di consegna: c'è voluto un anno per dissequestrarlo, l'avevano recuperato a Monaco non gli 007 ma i carabinieri della Cassia. Loro sì, che come alcuni amici poliziotti, si sono occupati della rapina che avevo subìto". Così il cantante partenopeo ha risposto sulle colonne del Mattino all'informativa dei Ros su Mafia Capitale, secondo la quale dopo il furto nella sua abitazione di una collezione di Rolex dal valore di 2 milioni di euro, avrebbe chiesto aiuto al boss di Mafia Capitale Giovanni De Carlo, noto per frequentare vip e calciatori. ‘Pizzicati' a chiedere aiuto a ‘Giovannone' anche Teo Mammuccari e il calciatore giallorosso Daniele De Rossi.
‘‘Sembra che gli inquirenti, nel seguire tal Giovanni Di Carlo, lo abbiano visto entrare nella mia villa alle 14,30 del 4 giugno dell'anno scorso, un giorno dopo il furto", spiega D'Alessio. "Ho letto che questo Di Carlo era un personaggio noto a Roma, che si faceva fotografare tra Belen e calciatori, così per prima cosa ho voluto vedere com'era fatto. Mi sono accorto di non averlo mai conosciuto. E anche lui, mi riferisce il mio avvocato, nell'interrogatorio sostiene di non avermi mai visto da vicino". "Se poi sia davvero venuto a casa – prosegue D'Alessio – se abbia incontrato qualcun altro non so e qui da Miami non posso verificarlo: vediamole foto, le registrazioni, cerchiamo di capire. Io non ne so nulla".