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Gaia e Camilla investite su Corso Francia, verifiche sullo smartphone di Pietro Genovese

Alla polizia postale è stato affidato nelle scorse ore il compito di svolgere accertamenti sullo smartphone di Pietro Genovese. L’obiettivo degli agenti è verificare se il ragazzo stesse parlando al telefono quando ha investito Gaia e Camilla su Corso Francia.
A cura di Enrico Tata
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Gaia e Camilla
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Alla polizia postale è stato affidato nelle scorse ore il compito di svolgere accertamenti sullo smartphone di Pietro Genovese. L'obiettivo degli agenti è verificare se il ragazzo stesse parlando al telefono quando ha investito Gaia e Camilla su Corso Francia. Al momento, comunque, non c'è alcun testimone che confermi questa ipotesi. Il procuratore aggiunto Nunzia D'Elia e il pm Roberto Felici vogliono vederci chiaro e ricostruire nei minimi dettagli la dinamica dell'incidente che è costato la vita alle due 16enni romane. Genovese, 20enne figlio del noto regista Paolo, è tuttora ai domiciliari con l'accusa di duplice omicidio stradale.

La maxi perizia sull'incidente in cui sono morte Gaia e Camilla

Altri accertamenti verranno svolti dall'ingegnere Mario Scipione, il perito nominato dagli inquirenti per accertare a che velocità andava il suv di Genovese quando ha investito Gaia e Camilla. Secondo l'autopsia eseguita sui loro corpi, l'impatto è stato così traumatico da ipotizzare una velocità di marcia superiore al limite consentito. Anche i danni riportati dal cofano anteriore della vettura fanno pensare a un impatto violentissimo, che tra l'altro ha sbalzato le due sedicenni di diversi metri sull'asfalto. L'ingegnere dovrà anche svolgere esami sul funzionamento dei semafori di corso Francia e cercare di verificare se l'auto del 20enne sia passata con il rosso o con il verde e se le due ragazze abbiano attraversato o meno quando era loro consentito e se lo abbiano fatto sulle strisce pedonali. I risultati della maxi perizia dovranno essere pubblicati entro il 7 marzo.

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