Gaia e Camilla investite a Corso Francia, arrestato Pietro Genovese
Pietro Genovese è stato arrestato e posto ai domiciliari. Il 20enne è accusato di duplice omicidio stradale per aver travolto e ucciso Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann domenica notte lungo corso Francia, Roma nord. L'ordinanza gli è stata notificata nel giorno di Santo Stefano. Il ragazzo è risultato non negativo a diverse sostanze stupefacenti e positivo all'alcol test, con un tasso alcolemico superiore di tre volte al limite consentito dalla legge. Il ritiro della patente non bastava, secondo gli inquirenti, a risolvere il pericolo di reiterazione del reato (cioè mettersi alla guida in stato di ebrezza) e quindi i pm hanno chiesto e ottenuto dal gip gli arresti del giovane, figlio del noto regista Paolo Genovese. Da accertare se il suv del ragazzo sia passato con il rosso (al momento non ci sono indizi che possano confermare questa ipotesi), ma la sua posizione si è certamente aggravata dopo la pubblicazione dei risultati dei test medici.
L'autopsia ha escluso il coinvolgimento di altre auto
I pm stanno indagando per duplice omicidio stradale e ora, accertate le condizioni del 20enne alla guida, dovranno ricostruire nei minimi dettagli la dinamica del tragico incidente che ha distrutto la vita delle due 16enni romane. L'autopsia eseguita sul corpo delle ragazze ha escluso, comunque, il coinvolgimento di altre automobili nello scontro. Una delle ipotesi dei pm era infatti che Gaia e Camilla fossero state investite e trascinate da almeno altre due vetture, ma gli esami del medico legale hanno escluso questa ricostruzione. Secondo i primi risultati le due giovani sono morte sul corpo con il cranio fracassato. Sui loro corpi sono state trovate altre fratture, ma non segni di trascinamento.
Il papà di Gaia: "Non trovo motivi per andare avanti"
Edward Von Freymann, papà di Gaia, è stato vittima di un drammatico incidente stradale mentre era in sella alla sua motocicletta nel 2011 all'Eur. Da otto anni è costretto a vivere sulla sedia a rotelle. "Mi ha detto proprio questo: ‘Tutti gli sforzi che ho fatto per sopravvivere a questa situazione li ho fatti perché avevo Gaia. Oggi non ho più Gaia e mi viene da chiedermi che ragione ho di vivere ancora", ha raccontato ieri a Fanpage.it l'avvocato di Von Freymann, Giovanni Maria Giaquinto.