Gabrielli: “Roma ha un solo sindaco e io non mi candiderò mai”
Il prefetto di Roma Franco Gabrielli, investito dal Governo del compito di "affiancare" il sindaco Marino dopo la relazione del ministro degli Interni Angelino Alfano su Mafia Capitale, ha chiarito come a Roma c'è "un solo sindaco, eletto dal popolo e legittimato dal voto". Non vuole quindi parlare di "due sindaci" per una sola città Gabrielli: "Credo che questa sia la stagione nella quale tutte le istituzioni debbano fare quadrato insieme – anche perché abbiamo degli appuntamenti importanti, su tutti il Giubileo – però ognuno nell'ambito dell'assunzione delle proprie responsabilità. Quindi, non c'è un super prefetto, diciamo che c'è un prefetto a cui vengono chiesti gli straordinari, ma nell'ambito delle sue prerogative. Non ci sono super poteri, super Pippo o Mandrake, ma un compito di indirizzo in uno spirito di leale collaborazione che non è mai venuta meno".
E a chi lo vuole già in pole position per le prossime elezioni il prefetto parla chiaro: "Non mi candiderò mai a sindaco". Oggi Gabrielli ha incontrato il vice sindaco Causi per cominciare a chiarire le modalità "dell'affiancamento". Un incontro riservato in cui i due cominceranno a mettere sul tavolo i dossier da affrontare nei prossimi mesi, a cominciare dalla questione Giubileo: "Suggerirò al vicesindaco Causi di rendere quanto più trasparenti, con un'apposita sezione sul sito del Comune, tutti i soldi spesi per l'organizzazione del Giubileo, le procedure di affidamento delle gare, i nomi di chi se le aggiudicherà e i tempi di realizzazione delle opere. Questo è il primo grande evento ai tempi del pauperismo spinto, quindi è giusto rendere conto di come vengono spesi i soldi dei cittadini".
Subito dopo il faccia a faccia le dichiarazioni di Causi, che ha subito raccolto l'indicazione di Gabrielli: "Abbiamo discusso insieme su come garantire il massimo di trasparenza e pubblicità della modalità con cui vengono impegnati e spesi i soldi pubblici relativi sia ai cantieri del Giubileo sia ad altre attività di spesa pubblica ad esso connesse. – ha dichiarato il vicesindaco uscendo da Palazzo Valentini – Su questo, voglio ricordare che già oggi sul sito istituzionale del Comune di Roma Capitale è possibile trovare tutta la pubblicità in piena trasparenza di tutti i bandi di gara del Comune: basta cliccare su ‘Amministrazione trasparentè e poi su ‘Bandi di gara e contratti'. Faremo un link specifico che renda più facilmente fruibile i dati relativi ai soli progetti del Giubileo, e abbiamo anche cominciato a ragionare, e poi affideremo nei prossimi giorni questi ragionamenti ai tecnici, a forme anche più avanzate e innovative di open data, a vantaggio quindi dei cittadini che potranno così seguire lo stato di avanzamento delle opere connesse all'Anno Santo".
"Per il Giubileo niente modello Expo"
In visita alla sala operativa del Nue del 112 assieme al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Gabrielli ha poi affrontato la questione Giubileo. Prima di tutto ha chiesto di non fare riferimento a "un modello Expo", perché la gestione dell'Anno Santo "non sarà nulla di tutto questo". ":a gestione del Giubileo straordinario della Misericordia – misericordia che chiedo tutti abbiano, perché questo ‘tafazzismò non fa bene alla città – riguarda il fatto che il governo differisce i tempi del rientro del debito e mette a disposizione del sindaco delle deroghe che attengono esclusivamente alle tempistiche. Il riferimento alle deroghe su Expo è una iperbole, c'è un abisso tra Expo e la vicenda giubilare che atterrà esclusivamente al piano che il Comune ha presentato al Governo e che il Governo consente al sindaco di svolgere con una tempistica migliore".
Gabrielli: "Per il il Giubileo Isis minaccia concreta"
Gabrielli non ha nascosto le sue preoccupazioni per il maxi evento che affronterà la Città Santa anche dal punto di vista della sicurezza: "Questo è il Giubileo ai tempi dell' Isis, di una radicalizzazione quasi epocale, e quindi dobbiamo affinare quanto più possibile i nostri strumenti. Se voi pensate che lo diciamo per scaramanzia vi sbagliate: noi pensiamo che quella del terrorismo internazionale sia una minaccia concreta e reale. Ma come tutte le minacce non vuol dire che dobbiamo chiuderci. Dobbiamo attrezzarci in modo che la minaccia non si concretizzi in modo negativo"