Funerali Diabolik, lo sfogo della figlia: “Accanimento ingiusto, mio padre morto da uomo libero”
"Con tutte le cautele atte ad assicurare la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini.” (?) Tuttavia la Questura continua a non saper dare una spiegazione del perché abbiano deciso di prendere un provvedimento così estremo, applicato solo in particolarissimi casi. Ribadisco che mio padre è stato ucciso da uomo libero. A distanza di sei giorni dell’omicidio di mio padre, non mi è stato ancora permesso di vederlo, mi stanno negando di celebrare un funerale normale e non mi è stata data ancora una spiegazione. La legge è uguale per tutti?". Queste parole sono di Ginevra Piscitelli, la figlia di Diabolik, ucciso mercoledì 7 agosto in un agguato al parco degli Acquedotti. Questa mattina si sarebbero dovuti tenere i funerali in forma privata del capo degli Irriducibili della Lazio, ma sono stati rimandati a data da destinarsi. La famiglia, infatti, non si è presentata alle esequie in segno di protesta con la decisione della Questura di Roma e la salma di Piscitelli è rimasta all'obitorio del policlinico di Tor Vergata.
Questa mattina, al cimitero di Prima Porta, non si è presentato nessuno, solo forze dell'ordine e cronisti. Solo una residente si è recata sul posto con dei fiori bianco azzurri che avrebbe voluto lasciare sulla tomba: "Nessuno merita di morire in questo modo", ha dichiarato ai giornalisti. La famiglia si è recata nella notte all'obitorio del policlinico di Tor Vergata per riconoscere la salma ma non ne ha autorizzato il trasferimento. Intanto nella capitale sono iniziate ad arrivare le prime delegazioni di ultras non solo da tutta Italia, ma anche dal resto dell'Europa. I primi a giungere a Roma sono stati i tifosi del West Ham, gli Inter City Firm, legati con gli Irriducibili da una storica amicizia.