Frosinone, dopo la ‘schiuma’ ora evapora il fiume Sacco: le acque sono piene di sostanze tossiche
Le acque del fiume Sacco stanno evaporando. Il fenomeno si è verificato nei giorni scorsi ed è stato immortalato dai residenti che l'hanno subito pubblicato sulla pagina Facebook ‘Allerta inquinamento Fiume Sacco'. Non si tratta di un fatto positivo, o del segnale che nella zona tra Roma e Frosinone si sono create delle terme naturali, ma la prova di un inquinamento sempre più incontrollato delle acque del fiume. Che sono diventate così calde da evaporare anche con temperature molto rigide e sotto lo zero, emanando odori nauseabondi in tutta la zona. Già mesi fa il fiume Sacco era balzato al centro delle cronache per il fenomeno della cosiddetta ‘schiuma bianca', segno dello sversamento ripetuto e costante di agenti chimici dannosi e inquinanti non solo per la natura e l'ecosistema, ma anche per la salute delle persone. Un fatto così grave da indurre la Procura a indagare per disastro ambientale plurimo. I paesi più colpiti dalle sostanze tossiche sono Colleferro, Patrica, Supino, Morolo, Ceccano e Falvaterra. E, a quanto pare, non si è ancora riusciti a porre fine a questo devastante fenomeno.
Allarme inquinamento fiume Sacco, sostanze tossiche nelle acque
Il fiume Sacco scorre per 87 chilometri, e risulta contaminato per tutta la sua lunghezza. Al suo interno vi sono elevate concentrazioni di tensioattivi, ossia le sostanze che causano la schiuma, e di agenti chimici che si trovano nei fertilizzanti, nei pesticidi e nei detergenti per l'uso domestico. Il limite di queste sostanze nelle acque superficiali dovrebbe essere di 2 milligrammi per litro: nel fiume Sacco ce ne sono dai 10 ai 16 milligrammi, ossia otto volte più del limite consentito.
Schiuma nel fiume Sacco, sequestrati gli scarichi di un'azienda
Per il fenomeno della schiuma nel fiume Sacco, a luglio il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale e la polizia provinciale di Frosinone hanno sequestrato gli scarichi di una nota azienda di Morolo. L'accusa è di aver sversato le acque reflue industriali direttamente nel suolo, facendole poi finire nel fiume Sacco. L'allarme è partito proprio quando la schiuma ha iniziato a formarsi sulle acque, dettaglio molto preoccupante che ha fatto partire le indagini.