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Covid 19

Focolaio San Raffaele, lunghe code per il test drive in al Forlanini: 1800 le persone da controllare

Lunghe code a Roma per i test sierologici urgenti sui pazienti dimessi dall’IRCCS San Raffaele Pisana dopo il 18 maggio. 500 le persone controllate ieri, centinaia in fila anche oggi per verificare se siano entrate in contatto con il coronavirus. Il drive in è stato aperto dopo l’identificazione del focolaio all’interno della struttura.
A cura di Natascia Grbic
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File lunghissime a Casal Bernocchi e all'ospedale Forlanini per i test sierologici urgenti su ex pazienti, familiari e personale della clinica IRCCS San Raffaele Pisana dopo l'identificazione nella struttura di 41 positivi al coronavirus. Una volta accertato il focolaio, la Asl Roma 3 ha lanciato un appello a tutti i pazienti dimessi dal 18 maggio in poi, invitandoli ad andare a fare il test insieme alle persone con cui sono entrate in contatto. I soggetti da esaminare saranno almeno 1800. Ieri il primo giorno di test, con file lunghissime all'ex ospedale Forlanini e persone in fila per ore. La maggior parte erano in macchina, ma c'è pure chi ha fatto la coda a piedi. L'affluenza è stata così massiccia che la Polizia Locale ha dovuto chiudere piazza Forlanini al fine di evitare assembramenti. Gli esami effettuati ieri sono stati circa 500.

Il primo caso a maggio

Il primo caso di coronavirus all'interno dell'IRCCS San Raffaele Pisana di Roma risale a inizio maggio e si tratta di un operatore della struttura. "I servizi della Asl Roma 3 e del SERESMI stanno lavorando per completare l’indagine epidemiologica – spiega l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato –  Si prevede l’effettuazione di oltre 1.800 test. Questo focolaio dimostra che non bisogna abbassare il livello di attenzione e occorre mantenere il rispetto dei protocolli".

Come il virus è entrato nella struttura

A quanto si apprende, il virus potrebbe essere entrato all'interno della struttura sanitaria con un fisioterapista, trovato positivo ai primi di maggio. L'operatore è tornato a lavoro solo dopo essere risultato negativo a due tamponi: l'ipotesi più accreditata, quindi, è che qualcosa possa essere sfuggito nel tracciamento dei suoi contatti stretti al fine di provare a circoscrivere il contagio. A breve verrà aperto un fascicolo in Procura, con le indagini affidate ai carabinieri dei Nas.

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