Ferito Stefano Fassina, la risposta a Gabrielli: “Parole preoccupanti, attendo intervento Lamorgese”
Stefano Fassina, il deputato di Leu rimasto ferito a seguito dell'intervento della polizia durante la manifestazione dei lavoratori di Roma Metropolitane, è intervenuto in merito a quando detto dal capo della Polizia Stefano Gabrielli sull'operato delle forze dell'ordine. "Finora sono stato in rispettoso silenzio di fronte alle affermazioni del capo della Polizia di Stato, prefetto Gabrielli, su quanto avvenuto nella sede di Roma Metropolitane martedì scorso. Rispetto dovuto alla sua persona, a tutte le donne e gli uomini che dirige e, non ultimo, ai due giovani servitori dello Stato uccisi nell'adempimento del loro dovere a Trieste. Mi vedo costretto, però, a intervenire per evitare che il rispettoso silenzio sia interpretato come implicita condivisione delle sue parole. Trovo molto preoccupanti le valutazioni di Gabrielli degli incidenti occorsi nell'azienda capitolina messa in liquidazione, in quanto non tengono in minima considerazione né il diritto di chi perde il lavoro a difenderlo in modo assolutamente pacifico, né il dovere di chi rappresenta cittadini e lavoratori a stare al loro fianco in modo altrettanto pacifico, in un momento così drammatico della loro vita".
Il capo della polizia aveva dichiarato che il comportamento dei poliziotti è stato "ineccepibile" e che "altri avrebbero dovuto non consentire che si arrivasse a quel punto". "Martedì scorso chi aveva la responsabilità del servizio di Polizia ha avuto un comportamento anomalo, lesivo del rispetto dovuto ai lavoratori e alle lavoratrici e anche a chi ricopre una funzione istituzionale – ha continuato Fassina – Vi è stata una totale indisponibilità al dialogo, un'immediata, inaspettata e inutile forzatura, senza dare il tempo a chi tentava di parlare con la sindaca per evitare una bruttissima pagina per la democrazia italiana. Attendo con fiducia l'intervento in Parlamento della ministra Lamorgese in risposta alle nostre interrogazioni. Sarà quella la sede nella quale chiarire".