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Fase 2, barbieri e negozi di abiti si preparano. Tanti dubbi: “Si potranno provare i vestiti?

Tra dubbi e incertezze si preparano a riaprire negozi e botteghe, predisponendo pannelli di plexiglass, percorsi obbligati e rifornendosi di guanti e gel per i clienti. Ma per alcune attività i problemi sono di più, come negozi di abbigliamento e parrucchieri. Ad esempio: si potranno provare i vestiti? E i barbieri come si possono organizzare?
A cura di Valerio Renzi
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È partito il conto alla rovescia per la tanto agognata Fase 2 e, in attesa che le regole vengano ufficializzate dal governo con un nuovo DPCM che chiarisca chi e come riaprirà, i commercianti si preparano a rialzare le saracinesche tra incertezze e dubbi di ogni genere. Se è ormai chiaro che non tutte le attività riapriranno i battenti il prossimo 4 maggio, non è facile capire tutte le specifiche per mantenere la distanza sociale e la sanificazione degli ambienti a seconda del tipo di attività. Tanti ancora i dubbi sui mezzi pubblici e gli orari di apertura.

C'è poi chi ha già riaperto le porte, constatando le tante difficoltà. È il caso ad esempio delle librerie. Dante Costa "Abbiamo messo il pannello parafiato, mettiamo i guanti e il gel detergente all'ingresso, per chi eventualmente entra sprovvisto. – spiega Dante Costa di Pellicanolibri –  L'accesso è permesso ai clienti solo se indossano la mascherina e visti i metri quadri del locale possiamo permetterci di far entrare solo tre o quattro persone alla volta". Fa strano lavorare così con mascherine e guanti, ma il libraio non ha dubbi "ci dovremo abituare, sarà una cosa che non è che tra un mese finisce e torna tutto subito come prima".

Sì, perché nessuno sa per quanto esattamente le misure saranno in vigore e così cambia anche il mestiere di libraio e l'esperienza di andare a scegliere un libro. I volumi si possono sfogliare? È ad esempio la domanda che si fanno in molti "Ti faccio un esempio: una mamma questa mattina voleva un libro carino per il suo bambino. Così ci ha mandato un messaggio su Whatsapp e non abbiamo risposto mandando delle foto dell'interno così che si potesse fare un'idea del contenuto e poter scegliere", racconta Costa.

Giovanni lavora a Cartomedia, un negozio dove si vendono articoli di cartoleria ma anche articoli di elettronica e strumenti musicali. In questo caso organizzarsi è stato già molto complesso, e per riaprire il 14 aprile, quando le cartolerie sono state autorizzate a riprendere le attività, il negozio ha installato un pannello di plexiglass all'ingresso del locale, non facendo accedere direttamente i clienti."Molti prodotti non sono ancora vendibili all'interno delle attività e di conseguenze avremmo dovuto togliere o coprire gli articoli che non erano vendibili, così abbiamo preferito adottare questa soluzione. – racconta –  Abbiamo anche invitato i clienti a chiedere quello di cui hanno bisogno e a non venire direttamente visto che consegniamo anche a domicilio".

Tanti dubbi per i negozi di abbigliamento che preparano le riaperture per il mese di maggio. "Sicuramente metteremo un percorso guidato, poi ci sono problemi di sanificazione dell'ambiente. – spiega Domenico D'Alessio di D'Alessio Abbigliamento – Se riguarda solo lo stigliatura non dovrebbe essere un problema, ma noi abbiamo un negozio di abbigliamento, vendiamo vestiti e i vestiti come si sanificano?". "Indosseremo pinne, mascherine e occhiali", scherza Domenico, perché quello che lo preoccupa davvero è se i clienti potranno indossare o meno i vestiti prima di acquistarli. "Come si fa a comprare una giacca, una camicia, un vestito, un paio di scarpe senza provarli?"

Tra gli ultimi a riaprire ci saranno estetisti, barbieri e parrucchieri, perché ovviamente è molto difficile stabilire come lavorare in sicurezza rispettando il distanziamento sociale in questo caso. Fabio Colarullo, di MoodHairLab ci mostra "un sanificatore per spazzole, pettini, forbici per tutti gli utensili del nostro mestiere", poi un porta documenti pieno di carte "e questo è tutto quello che è successo in questi due mesi". "Le mascherine faranno parte del nostro dresscode per i prossimi mesi, ho pensato anche alle visiere di plastica, ma le mie mani come fanno a non stare sulla testa del cliente?". Una bella domanda.

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