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Fase 2, a Roma bar e ristoranti potranno occupare il 35% di suolo pubblico in più con i tavolini

Più suolo pubblico per bar, ristoranti e librerie: lo ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi, spiegando che il provvedimento si rende necessario per aiutare la ripresa economica delle attività commerciali, già duramente provate dalla crisi. I locali potranno usufruire del 35% di spazio in più rispetto al passato, in modo da riuscire a rispettare le norme di distanziamento sociale per limitare la diffusione della pandemia.
A cura di Natascia Grbic
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Aumento dello spazio esterno per bar, ristoranti e librerie per la Fase 2. Data la diminuzione dello spazio interno per gli esercizi commerciali, quest'ultimi potranno usufruire di maggiori concessioni sul suolo pubblico, circa il 35% in più rispetto al passato. Lo ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi, spiegando che saranno messe in campo procedure più rapide e semplificate per il rilascio dei permessi. "Abbiamo deciso di concedere spazi esterni più ampi per bar, ristoranti e librerie di Roma. Quando potranno riaprire, avranno più spazio a disposizione per accogliere i clienti garantendo il distanziamento necessario. Stiamo lavorando per ampliare fino al 35% la concessione di suolo pubblico per gli esercizi commerciali. Lo scopo è anche quello di compensare la riduzione delle superfici utilizzabili all’interno dei locali. Per tutto il 2020, ci saranno procedure rapide e criteri semplificati sia per le richieste che per i rilasci dei permessi, e le tipologie d’arredo esterno consentite saranno maggiori rispetto al passato. Ricordo che abbiamo già messo in campo la sospensione del canone per la stessa occupazione di spazi e aree pubbliche".

Le misure per bar e ristoranti nella Fase 2

Quelle che saranno messe in campo dal comune di Roma sono misure straordinarie preparate appositamente per la Fase 2, quella che Giuseppe Conte ha definito di ‘convivenza con il virus‘. Proprio i titolari di bar e ristoranti sono tra coloro che più hanno sofferto la crisi economica generata dalla pandemia globale ancora in corso: e se tanti riapriranno le serrande dopo il primo giugno, molti altri già hanno dichiarato che non dispongono delle risorse per tornare in attività. Aperture in sicurezza e mantenimento del distanziamento sociale sono le indicazioni su cui stanno lavorando le istituzioni, di concerto con le parti sociali. In questo contesto si inserisce la concessione di maggiore spazio esterno: un'ipotesi un tempo molto combattuta anche dalle istituzioni, che non hanno voluto cedere al cosiddetto ‘tavolino selvaggio'.

Alfonsi: "Aiutiamo ripresa ma no passi indietro su decoro"

Il ‘tavolino selvaggio' a Roma è stato osteggiato negli anni soprattutto nel centro storico, quando bar e ristoranti – per accogliere il maggior numero possibile di clienti, soprattutto turisti – occupavano porzioni di suolo pubblico maggiori di quelle che gli erano concesse, invadendo la strada soprattutto davanti ai monumenti. Soprattutto la sindaca del I Municipio Sabrina Alfonsi si è battuta contro questa pratica. E proprio la minisindaca ha spiegato a Fanpage.it che è nato un gruppo di lavoro all'interno del municipio per "per dare il nostro contributo in termini di proposte". "Aiutare i settori più in difficoltà in questo momento è doveroso, ma bisogna farlo rispettando le esigenze di protezione dai rischi sanitari ed evitando di fare passi indietro rispetto al decoro della nostra città".

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