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Farmaco vietato somministrato a pazienti in chemioterapia: risponde il Policlinico di Tor Vergata

Contattato da Fanpage.it il Policlinico di Tor Vergata ha assicurato di essere sempre impegnato nel rispetto della sicurezza delle cure dei propri pazienti. “Riteniamo che la presenza del farmaco, così come segnalato, sia stata possibile in quanto in concomitanza con le procedure di ritiro del farmaco, a seguito della comunicazione dell’Aifa”.
A cura di Alessia Rabbai
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Il farmaco contenente ranitidina
Il farmaco contenente ranitidina

Il Policlinico di Tor Vergata ha fatto sapere che ieri mattina sono partite le comunicazioni e avviate le procedure di sospensione e ritiro del farmaco all'interno dell'ospedale, dopo la comunicazione pubblicata sul sito Aifa quattro giorni fa del divieto di utilizzo di alcuni lotti contenenti ranitidina e dopo l'articolo di Fanpage.it che ha segnalato come il farmaco con il principio attivo venisse ancora somministrato ai pazienti in chemioterapia del reparto di Oncoematologia. Contattato da Fanpage.it il Policlinico di Tor Vergata ha assicurato di essere sempre impegnato nel rispetto della sicurezza delle cure dei propri pazienti. "Riteniamo che la presenza del farmaco, così come segnalato, sia stata possibile in quanto in concomitanza con le procedure di ritiro del farmaco, a seguito della comunicazione dell'Aifa".

Ranitidina vietata

L'Agenzia Italiana del Farmaco lo scorso venerdì 20 settembre ha reso noto l'avviso di divieto d'uso e ritiro dal commercio di alcuni lotti di farmaci contenenti ranitidina. Il farmaco in questione, somministrato ai pazienti in chemioterapia al reparto di Oncoematologia di Tor Vergata fa parte del lotto non ritirato ma di cui ne è stato interdetto l'uso perché dovrà essere analizzato essendo potenzialmente canceroso.

La denuncia di una paziente in chemioterapia

A denunciare l'accaduto a Fanpage.it è stata una paziente sottoposta a chemioterapia presso il reparto della struttura. La donna avrebbe chiesto di visionare personalmente la scatola da dove proveniva la soluzione iniettabile del farmaco gastroprotettore. La donna aveva letto l'avviso su internet ed era al corrente del divieto. "Provo tanta rabbia – ha detto la donna – Alla mia richiesta di chiarimento per aver ricevuto un farmaco di cui ne è stato vietato l'uso, non ho ricevuto nessuna risposta".

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