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Falso allarme bomba a Roma, la polizia sulle tracce dell’autrice del messaggio WhatsApp

La procura di Roma ha aperto un fascicolo, ipotesi di reato “procurato allarme”, ed è sulle tracce dell’autrice del messaggio vocale WhatsApp che metteva in guardia la figlia dal pericolo di un imminente attentato nel centro di Roma. Renzi registra a sua volta un messaggio: “Non cadete nelle bufale”.
A cura di Valerio Renzi
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Un messaggio su Whats App che in poche ore diventa virale. Nell'audio la donna, che dice di aver ricevuto le informazioni dalla "mamma di Anastasia", un'amica della figlia Beatrice che lavora al ministero degli Interni, intima alla figlia di non frequentare le zone del centro e luoghi affollati da giovani. La donna inoltre afferma che l'allarme bomba di ieri a metro Lepanto fosse vero e non un falso allarme, arrivando a dire "dicono un sacco di bugie la bomba c'era".

Ora la procura di Roma ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di procurato allarme, mentre la Polizia Postale è a lavoro per dare un nome e un cognome alla voce del messaggio. Gli agenti stanno infatti tentando di risalire al primo messaggio della catena.

Renzi: "Non cascate nelle bufale"

Per rispondere a quanto accaduto il premier Renzi ha a sua volta registrato un messaggio su Whats App:  "Girano un sacco di messaggi strani. Su Facebook, su twitter, io l'ho ricevuto su WhatsApp. Messaggi in cui qualcuno pensa di essere simpatico o divertente ma non si rende conto che suscita e crea un clima di ulteriore paura, talvolta persino di panico. Io vorrei invitare tutti a non cascarci. Io vorrei invitare tutti a non farvi fregare da questo clima che qualcuno vorrebbe creare".

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