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La morte dell'ultras Fabrizio Piscitelli a Roma

Fabrizio Piscitelli, si indaga per omicidio con aggravante mafiosa: “Mani esperte” dietro agguato

I pm della procura di Roma stanno indagando per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso in relazione all’agguato a Fabrizio Piscitelli, ‘Diabolik’. Le piste privilegiate sono la criminalità organizzata straniera, forse albanese, e quella italiana visti i trascorsi criminali di Piscitelli.
A cura di Enrico Tata
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Fabrizio Piscitelli
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Omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso: questa l'ipotesi di reato su cui stanno lavorando i pm della procura di Roma in relazione all'agguato a Fabrizio Piscitelli, ‘Diabolik'. Il capo ultras è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca mentre era seduto su una panchina: una vera e propria esecuzione. Probabilmente Piscitelli aveva appuntamento con qualcuno, forse proprio con il killer. Al momento non si esclude nessuna pista, ma quella privilegiata, come anticipato ieri, resta quella della criminalità organizzata romana, ma anche internazionale. Secondo gli investigatori il killer aveva studiato tutto nei minimi particolari e l'agguato, ritengono gli uomini della squadra mobile, è stato compiuto "da mani molto esperte". "Piscitelli aveva molti nemici e molti affari con vari gruppi criminali: un personaggio centrale con addentellati con varie realtà anche albanesi", le ragioni degli inquirenti. La pista privilegiata rimane quella del regolamento di conti per affari o debiti di droga.

I legami con il boss Senese e la mafia albanese

Le ipotesi principali, visti anche i precedenti di Piscitelli, al momento sono due: la criminalità organizzata estera, forse albanese, e la criminalità italiana, dati i legami di Diabolik con il clan dei Casalesi. Nel IV Rapporto sulle Mafie nel Lazio, Piscitelli veniva descritto con queste parole: "Elemento di spicco della malavita organizzata romana, contiguo alla famiglia Senese, leader indiscusso degli Irriducibili della Lazio". Nelle informative dei ros sull'indagine su Mafia Capitale si fa invece riferimento a Piscitelli come ex capo della ‘Batteria di Ponte Milvio', un gruppo di picchiatori italo-albanesi. Nel 2013 Piscitelli viene accusato di essere al centro di un giro di narcotraffico tra Italia e Spagna. Questi i precedenti che potrebbero spiegare, forse, l'omicidio. Per il momento le ragioni politiche e quelle legate al mondo ultras, proprio per le modalità dell'agguato, vengono tenute in secondo piano dagli investigatori.

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