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Esplosione Rocca Di Papa: “Il sindaco Crestini è uscito per ultimo per mettere in salvo gli altri”

Ieri il sindaco di Rocca Di Papa, Emanuele Crestini, è uscito per ultimo dal municipio, distrutto da un’esplosione causata da una perdita di gas. Il racconto di una dipendente comunale: “Davanti a me avevo il Sindaco, è stato proprio lui a dirci ‘dobbiamo uscire tutti di qui’. A quel punto alcuni sono usciti dalla parte dell’edificio che porta all’archivio. Noi invece siamo scesi dalle scale piangendo e urlando, abbiamo letteralmente attraversato il fuoco e poi finalmente ci siamo trovati fuori”.
A cura di Enrico Tata
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Il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini
Il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini

L'odore fortissimo di gas, poi il boato. Un'esplosione che ha completamente distrutto la parete esterna del municipio di Rocca Di Papa. Dentro c'erano circa quaranta persone. Il metano è salito subito ai piani alti, probabilmente attraverso il vano dell'ascensore. Prima è esplosa una porta a vetri, poi il muro esterno è crollato mentre l'edificio veniva invaso da fumo grigio e denso. "Siamo corsi alle finestre per cercare aria. Abbiamo cominciato a chiamarci a distanza da una stanza all'altra senza sapere cosa fare. Poi abbiamo capito che dovevamo uscire e ci siamo messi a correre. Davanti a me avevo il Sindaco, è stato proprio lui a dirci ‘dobbiamo uscire tutti di qui'. A quel punto alcuni sono usciti dalla parte dell'edificio che porta all'archivio. Noi invece siamo scesi dalle scale piangendo e urlando, abbiamo letteralmente attraversato il fuoco e poi finalmente ci siamo trovati fuori. Altri 30 secondi e credo che non avrei avuto più aria. Sto bene, ma ci vorrà un bel po' per dimenticare questa terribile esperienza", racconta una dipendente comunale. Il sindaco Emanuele Crestini, ha confermato ieri la sua vice, è stato l'ultimo ad abbandonare l'edificio per tentare di mettere in salvo tutti. Il primo cittadino ha riportato ustioni sul 35 per cento del corpo, soprattutto su volto e braccia, e tuttora è ricoverato nel reparto Grandi Ustionati dell'ospedale Sant'Eugenio di Roma. La sua prognosi rimane riservata, ma la situazione è sotto controllo e Crestini non rischia la vita.

In tutto ieri sono rimaste ferite 16 persone, alcune delle quali sono state medicate sul posto. Al Sant'Eugenio sono finiti in quattro, come spiega l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato:  "Tra di loro i due casi di maggiore gravità sono il sindaco Crestini, che ha riportato ustioni del 34% a volto e arti superiori e un tecnico, E.V., anche lui con ustioni diffuse del 44%, entrambi intubati, mentre gli altri due ricoverati presentano ustioni di minore entità  dell'11 per cento. I feriti sono costantemente monitorati dal personale. Il Centro Grandi Ustioni del Sant'Eugenio è un'eccellenza del nostro sistema sanitario, il più grande in Italia e rappresenta un vero punto di riferimento a livello nazionale. Al termine della visita abbiamo ringraziato i medici ed il personale che stanno prestando assistenza con grandissima professionalità".

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