Esplosione a Marino, palazzo sventrato: migliora la donna ferita, evacuate quattro famiglie
Sarebbe stato un malfunzionamento dell'impianto interno o di una bombola gpl presente all'interno della palazzina a causare l'esplosione di ieri a Marino, dove tre persone sono rimaste sepolte sotto le macerie. Una mamma con la figlia di quattro anni, e una donna di 53 anni le cui condizioni sono apparse da subito più gravi. Fortunatamente, nessuna di loro è in pericolo di vita. "Poteva essere un disastro, la palazzina è completamente sventrata", ha dichiarato il sindaco di Marino, Carlo Colizza. L'intero stabile è inagibile, altre quattro famiglie sono state evacuate e fatte uscire dalle proprie abitazioni. Intanto proseguono gli accertamenti di Italgas e dei Vigili del Fuoco per capire cos'è che abbia causato quello scoppio tremendo che si è sentito in gran parte della zona dei Castelli Romani.
Il boato alle 19.56 ai Castelli Romani
L'incidente è avvenuto in una palazzina privata di due piani in via Carissimi, nel centro storico. Sei gli appartamenti interessanti dallo scoppio. Il boato si è sentito poco prima delle 20: e inizialmente si era subito pensato al peggio, con i Vigili del Fuoco e i carabinieri che hanno scavato per ore tra le macerie per verificare che non vi fosse nessuno sotto. Una donna e la sua bambina di quattro anni sono state estratte vive, hanno riportato solo ferite lievi ma sono state trasportate all'ospedale di Frascati per essere medicate e tenute sotto osservazione. Più grave una donna di 53 anni, ricoverata al Sant'Eugenio di Roma: ha riportato varie ustioni sul corpo ma non è in pericolo di vita.
Famiglie ospitate in centro accoglienza
In attesa di capire come procedere con la palazzina esplosa, le famiglie che sono state evacuate sono al momento ospitate in un centro di accoglienza di suore a Castel Gandolfo. Al momento non possono rientrare nei propri appartamenti, seriamente danneggiati.