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Ecopass: M5s diviso sull’ingresso a pagamento in centro, stop alla delibera (per ora)

Passo falso in consiglio comunale per il Movimento 5 stelle, che ieri doveva presentare la delibera sull’ecopass. Le divisioni e i dubbi interni alla maggioranza hanno portato al rinvio della seduta. “Ieri non è successo nulla di particolare, nulla di cui preoccuparsi, non ci sono spaccature e la deliberà tornerà in aula”, ha dichiarato poco fa Enrico Stefàno, il presidente della Commissione Mobilità.
A cura di Valerio Renzi
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Passo falso per il Movimento 5 stelle in aula Giulio Cesare. Ieri pomeriggio era attesa la presentazione in consiglio comunale della delibera sulla cosiddetta "congestion charge", nota anche come ecopass, ovvero l'ingresso a pagamento in alcune zone della città per tutti i mezzi privati, ma la maggioranza si è fatta trovare divisa, tanto da far rinviare la seduta per la mancanza per quattro volte del numero legale. Il presidente Marcello De Vito ha convocato nuovamente il consiglio per oggi pomeriggio, stesso identico ordine del giorno.

"Ieri non è successo nulla di particolare, nulla di cui preoccuparsi, non ci sono spaccature e la deliberà tornerà in aula", ha dichiarato poco fa Enrico Stefàno, il presidente della Commissione Mobilità ed estensore della delibera, ai microfoni di Radio Roma Capitale, minimizzando l'incidente di percorso. "Con la delibera di indirizzo – ha spiegato Stefàno ribadendo le buone ragioni per introdurre l'ecopass – si arriva ad un percorso per poter introdurre questa misura tra due anni. Parliamo della Ztl Vam, che è un area più piccola dell'Anello ferroviario. I residenti nell'area avranno delle esenzioni in più. Secondo il Pgtu, tutti i cittadini avranno una serie di accessi gratuiti. La nostra idea non è di fare cassa, ma di favorire una mobilità sostenibile. A Roma muoiono 1.500 persone l'anno per la cattiva qualità dell'area. Il traffico a Roma ci costa circa 2 miliardi di euro l'anno, un terzo del bilancio della città. Gli scooter non pagheranno il pedaggio". Ma la sensazione di un sostanziale passo indietro è forte. Soprattutto perché l'assessora alla Mobilità Linda Meleo solo ieri aveva chiarito che il provvedimento sarebbe stato operativo nel 2020, mentre ora siamo di fronte a una "delibera d'indirizzo" da applicare gradualmente in due anni. Al collega di partito Stefàno la stessa assessora e altri consiglieri rimproverano di non aver inserito dettagli a sufficienza, presentando un dispositivo pieno di "buchi" e incertezze. Meglio non affrontare in queste condizioni l'aula, tanto che la stessa Meleo neanche si affaccia in Campidoglio.

Le opposizioni intanto continuano ad andare all'attacco del provvedimento. Il consigliere dem Giulio Pelonzi esprime perplessità di merito e non di principio al provvedimento, invitando la maggioranza a ritirare la delibera in quanto "invotabile" al momento, dando tempo alla commissione competente e all'aula di lavorare a provvedimenti condivisi. "In linea di principio l'dea di ridurre inquinamento è ineccepibile, tanto che gli unici atti concreti in tal senso sono quelli messi in campo dalle amministrazioni passate di centrosinistra. Stiamo per votare un invito alla giunta e non una delibera, c'è un dispositivo che dà mandato alla giunta di valutare l'allargamento della Ztl fino all'anello ferroviario, introducendo un nuovo balzello – spiega Pelonzi – È una misura che si fa in città in cui non ci sono problemi di trasporto pubblico – ha spiegato ancora – A Milano ci hanno messo anni per arrivare alla creazione della zona C perché prima di fare un provvedimento del genere serve indicare dove si trovano i soldi, quali tecnologie si impiegano, quante persone andranno a riversarsi sui mezzi pubblici. Siamo pronti a sostenere questo carico maggiore? Chi non potrà entrare nell'anello ferroviario? Ci sarà una sperimentazione di un anno?".

Il centrodestra contesta invece il contenuto stesso della delibera, facendosi interprete soprattutto dei sentimenti delle associazioni di categoria dei commercianti, contrarissimi all'ipotesi ecopass Lega, Fdi e Forza Italia. "Invece di prevedere ulteriori salassi per gli utenti – ha dichiarato il capogruppo per la Città Metropolitana di Fdi Andrea Volpi – il Movimento 5 Stelle dovrebbe muoversi per ridurre l'altra tassa ingiusta imposta a tutti i cittadini dei Comuni che quotidianamente percorrono l'autostrada A24, i quali ogni anno subiscono l'ingiusto aumento della tratta in concessione ad Autostrade. Se la Sindaca di Roma e della Città metropolitana volesse intervenire in favore del popolo che amministra non dovrebbe far altro che porre sul tavolo del Ministro Toninelli, anch'egli dei 5 stelle, la risoluzione di questa problematica".

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