È morto a Tenerife Vito Triassi: il capo del clan di Ostia, nemico giurato di Fasciani e Spada
È morto a Tenerife il pregiudicato Vito Triassi, considerato esponente di spicco del gruppo mafioso Cuntrera-Caruana della provincia di Agrigento, da tempo radicato a Ostia. Sopravvissuto a due agguati, il primo nel maggio del 2006 il secondo il 20 settembre del 2007 in cui era stato gambizzato, è stato stroncato a 62 anni da un infarto. Il decesso risale allo scorso 31 gennaio ma la notizia è diventata nota solo in queste ore: è stato colto da un malore mentre stava camminando in mezzo alla strada, inutili i tentativi di soccorrerlo. A ordinare di ucciderlo sarebbero stati proprio i Fasciani. Vito e il fratello Vincenzo avrebbero gestito gli affari della cosca sul litorale romano, entrando in contrasto e in concorrenza con il clan Fasciani e i loro alleati gli Spada. Arrivati a Ostia al soggiorno obbligato per allontanarli dal contesto criminale di origine, si sono stabiliti importando le loro attività criminali: spaccio, traffico di armi, ma soprattutto racket ed estorsione.
L'operazione Nuova Alba nel 2008 inferto un colpo micidiale all'organizzazione, ma nel 2015 la corte d'Appello lo ha assolto dai reati a lui ascritti. L'indebolimento del gruppo è testimoniato anche dall'agguato subito da Manuel Sannino, suocero di Vito Triassi e considerato il reggente del gruppo. Ma lo scorso 23 ottobre una nuova imponente operazione ha portato all'arresto di 42 persone, considerate facenti parte di un gruppo criminale in ascesa – con esponenti di spicco vicino proprio ai Triassi – pronto a stabilire una nuova egemonia sul territorio di Ostia dopo l'indebolimento del clan Spada a seguito dei numerosi arresti e dell'attenzione mediatica. Non sono note le ragioni per cui Triassi si trovasse a Tenerife, certo è che Ostia era diventato un luogo molto pericoloso per l'uomo che aveva lasciato dietro di sé numerosi conti in sospeso.