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Disastro buoni spesa: consegnati dalla giunta Raggi solo 55.000 su 93.000 richieste accettate

Scarsa trasparenza e ritardi nella consegna dei buoni spesa. Un accesso agli atti del consigliere di Sinistra per Roma Stefano Fassina conferma ciò che le associazioni e comitati denunciando da settimane: mancano ancora più di 13.000 buoni spesa da consegnare, mentre per 25.000 famiglie non sono stati erogati e non è chiaro se lo saranno.
A cura di Valerio Renzi
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Sulla questione dei buoni spesa consegnati dall'amministrazione di Virginia Raggi ai cittadini che ne hanno fatto richiesta, si comincia finalmente a fare un po' di chiarezza sui numeri e i ritardi nell'erogazione di una misura di sostegno che sarebbe dovuta precipitare nelle intenzioni del governo nelle tasche dei cittadini immediatamente, mentre a Roma ci sono più di diecimila famiglie che a giugno non lo hanno ricevuto, per non parlare di chi è stato escluso nei fatti dalla misura. Una vicenda segnata  Dopo le denunce e le manifestazioni delle associazioni e delle realtà sociali impegnate nella attività solidarietà e di distribuzione di aiuti alimentari, ora grazie all'accesso agli atti presentato lo scorso 21 maggio dal deputato e consigliere comunale di Sinistra per Roma Stefano Fassina, conosciamo la reale entità degli assegni consegnati dall'amministrazione comunale: 55.500 su un totale di 68.510. Ne mancano dunque oltre 13.000 da consegnare, mentre è da chiarire che fine abbiano fatto le altre domande. Secondo quanto riferito alla Commissione Politiche sociali da Raffaella Modafferi, la la stessa dirigente che risponde oggi alla richiesta di accesso agli atti di Fassina, infatti le domande accettate erano state 93.000 su 160.000, tra doppioni e non idonei, di cui ora però ne mancano all'appello 25.000.

Delle 41.000 buste consegnate a Poste Italiane ne sono state già consegnate 30.000, mentre altre 11.000 sono ancora in giacenza in attesa di essere ritirate. La Polizia Locale il 9 aprile ha ricevuto invece 10.800 buste di cui circa 9.000 sono state consegnate. Per quanto riguarda i buoni elettronici gestiti dalla Edenred Italia, questi sono invece 16.710 dei quali ne risultano attivati 16.500, visto che circa 200 sono risultati essere doppi. Sono invece circa 500 le buste con i buoni spesa che sono state restituite in quanto i beneficiari sono risultati irreperibili per le più svariate ragioni. Un report dettagliato quello degli uffici che mostra gli effetti dei ritardi nell'erogazione dei buoni spesa e non risponde però alla domanda di quanti siano effettivamente gli aventi diritti e le ragioni di eventuali esclusioni.

I dati sui buoni pasto, ottenuti attraverso un accesso agli atti, purtroppo confermano quanto avevamo segnalato sin dall’inizio alla Sindaca Raggi. – commenta Stefano Fassina –  Era è rimane necessario coinvolgere attivamente e operativamente le associazioni di volontariato sociale, radicate nei Municipi, per la consegna dei buoni. Evidentemente se l’amministrazione avesse usato anche tali canali, oggi non avremmo oltre 13.000 buoni pasto in giacenza e tante famiglie disperate e senza alternative. Nell’emergenza, è necessario assumersi responsabilità politiche che trovino adeguate procedure amministrative”. Sui dati resi noti dall'accesso agli interviene anche Alberto Campailla, presidente di Nonna Roma una delle associazioni protagonista della solidarietà nata dal bassa in questi mesi: "Dopo oltre due mesi hanno quindi ricevuto il buono poco più della metà delle famiglie che avevano diritto secondo quanto reso noto dallo stesso Campidoglio. Il basso numero dei buoni spesa consegnati è la prova lampante che avevamo ragione nelle proteste di queste settimane, come nel presidio promosso da Nonna Roma insieme a tante altre realtà i n Campidoglio. Ancor di più oggi, alla luce di questi numeri, possiamo dire che se non fosse stato per le associazioni, i centri sociali e più in generale per il terzo settore la situazione sociale in città sarebbe ancora più drammatica".

Buoni pasto: "Di 70mila buoni spesa solo 2mila ancora da consegnare"

"I beneficiari della misura sono in tutto circa 70 mila (non 93 mila) – è la risposta dell'assessorato al consigliere Fassina – Le domande arrivate al Dipartimento Politiche Sociali, infatti, non equivalgono alle domande accettate, in quanto lo stesso Dipartimento ha condotto, sulle richieste pervenute, una serie di verifiche in aggiunta a quelle già condotte in prima istanza a livello municipale. Sono state così individuate domande doppie, triple e quadruple, persone che avevano presentato la stessa domanda in più Municipi o alterando una lettera del codice fiscale, persone che non hanno diritto e persone che già percepiscono contributi economici pubblici di una certa consistenza. Questo per tutelare i cittadini e la corretta erogazione della misura".

In merito alle consegne, si precisa che "quasi la totalità dei Buoni Spesa sono a disposizione dei cittadini. Poste Italiane ha già infatti inviato ai cittadini tutti gli avvisi per poter ritirare i ticket presso gli uffici postali, quindi ogni singolo cittadino beneficiario che ancora non vi si è recato (risultano circa 11 mila), può andare a ritirarli. Non è certo imputabile all’amministrazione il mancato ritiro dei ticket presso l’ufficio postale da parte del singolo cittadino e, anzi, cogliamo questa occasione per ringraziare Poste Italiane per il contributo dato alla distribuzione e invitare i cittadini che non lo avessero ancora fatto a recarsi presso lo sportello indicato quanto prima".

E aggiune: "La Polizia Locale non ha potuto consegnare circa 500 Buoni Spesa a domicilio in quanto il cittadino non è stato trovato presso l’abitazione e in queste ore si sta completando la consegna degli ultimi che sono tra i mille e i 2 mila. I Buoni Spesa dematerializzati, ovvero accreditati direttamente sulla app, risultano tutti inviati e spesi tranne un centinaio circa. Dunque, dei circa 70 mila Buoni Spesa da consegnare in totale, escludendo gli 11 mila beneficiari che possono andare a ritirare i ticket alle Poste ma ancora non lo hanno fatto, ne rimangono circa 2 mila".

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