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“Dammi i soldi delle offerte o ti ammazzo”: arrestato, ci aveva provato già un mese fa

L’episodio un mese dopo un fatto analogo, con protagonista lo stesso trentottenne romano e la medesima parrocchia. Dopo aver minacciato nuovamente il parroco per avere i soldi delle offerte, l’uomo è stato arrestato di nuovo dai carabinieri e portato a Regina Coeli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Dopo quasi un mese esatto, è tornato nella parrocchia di "Santa Maria della Presentazione" minacciando di morte il prelato qualora non gli avesse consegnato i soldi delle offerte. E anche stavolta, come allora, per lui sono scattate le manette: si tratta di un trentottenne romano, già arrestato lo scorso 25 gennaio, quando aveva tentato il medesimo colpo nella stessa parrocchia.

Lo scenario è ancora via di Torrevecchia, e per la precisione la chiesa di "Santa Maria della Presentazione". Il protagonista è lo stesso trentottenne romano, senza occupazione e con diversi precedenti (oltre a quello dello scorso gennaio). Ed anche stavolta, l'uomo ha minacciato di morte il parroco, pretendendo il denaro delle offerte. E oggi come allora, sono stati i Carabinieri della stazione di Roma Montespaccato ad arrestarlo, con l'accusa di tentata estorsione aggravata. Sempre come un mese fa, dopo la chiamata al 112, i militari dell'arma lo hanno trovato mentre inveiva nei confronti del prelato. Tradotto presso il carcere di Regina Coeli, è ora in attesa di un nuovo processo.

Il precedente dello scorso gennaio

Appena un mese fa la scena era stata pressoché identica: il trentottenne entrò nella parrocchia in evidente stato di agitazione, e nonostante la presenza di diversi fedeli si era scagliato contro il parroco, inveendo contro di lui e minacciandolo: ma il parroco, anche allora, rifiutò di cedere alle minacce. E l'uomo, per tutta risposta, intimò di consegnargli il denaro delle offerte altrimenti avrebbe dato fuoco alla chiesa stessa.

In quell'occasione, fu uno dei fedeli presenti che allertò prontamente il 112, ma l'uomo alla vista dei militari dell'arma si scagliò contro di loro, colpendoli con spintoni, calci e pugni, in un disperato tentativo di fuggire all'esterno della parrocchia per evitare l'arresto. Alla fine venne comunque immobilizzato ed ammanettato per poi essere sottoposto al rito direttissimo. L'accusa nei suoi confronti, anche in quel caso, fu di estorsione aggravata, nonché di resistenza a pubblico ufficiale.

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