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Corviale, incendio nella sede di Calcio Sociale: “Intimidazione mafiosa”

Un incendio ha devasta questa notte gli spazi di “Calcio Sociale” a Corviale, in particolare ad andare a fuoco la “Casa della spiritualità”. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e diverse volani di polizia. Domate le fiamme i primi accertamenti hanno mostrato la natura dolosa dell’incendio. L’associazione e le istituzioni: “E’ un’intimidazione mafiosa”.
A cura di Valerio Renzi
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Un incendio ha devasta questa notte gli spazi di "Calcio Sociale" a Corviale, in particolare ad andare a fuoco la "Casa della spiritualità". Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e diverse volani di polizia. Domate le fiamme i primi accertamenti hanno mostrato la natura dolosa dell'incendio. Calcio Sociale è nato ormai dieci anni fa con l'obiettivo di aggregare i più giovani attraverso lo sport, in un quartiere "difficile" come Corviale. Negli anni l'associazione ha stretto un rapporto di collaborazione intenso con Libera e Don Ciotti, diventando un luogo simbolo della lotta alla mafia e un presidio di legalità. Per questo gli esponenti dell'associazione e delle istituzioni non esitano a parlare di un atto intimidatorio da ricondurre alla malavita.

"Solo sabato scorso 300 ragazzi, provenienti da tutta Italia, si sono incontrati proprio a Corviale per parlare e discutere sui temi dell'impegno, del cambiamento e della politica, grazie ad un progetto dell'Agenzia Nazionale Giovani. – si legge in una nota dell'XI municipio – Nelle settimane scorse, sempre al Calciosociale, il Prefetto Gabrielli, il Presidente della Regione Lazio Zingaretti ed il Presidente del Municipio Roma XI Maurizio Veloccia si sono confrontati sul tema della legalità e della riqualificazione urbana e civile del quartiere. Questa notte è arrivata la risposta a queste attività con un incendio doloso, un avvertimento mafioso".

A recarsi sul posto questa mattina il presidente del XI municipio Maurizio Veloccia: "C'è una parte di Corviale che non vuole cambiare e risponde con gli stessi metodi di sempre: le intimidazioni di stampo mafioso. Ma i tempi sono cambiati: oggi le Istituzioni non si girano dall'altra parte bensì scendono in campo a difendere chi vuole costruire un'altra idea di società e di città, a partire da Corviale. Per troppo tempo qui, e non solo, c'è stato un tacito accordo al ribasso tra Istituzioni e territorio, basato sull'indifferenza e la deresponsabilizzazione, con le Istituzioni che hanno delegato ai capetti di turno il governo del territorio, non hanno preteso il rispetto delle leggi e delle regole, e in cambio non hanno dato servizi e diritti a questo pezzo di città".

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