Sospetto contagio da Coronavirus a Roma in hotel a via Genova: turista si sente male, ma è falso allarme
Un uomo si è sentito male ed è stato soccorso dall'ambulanza del 118 in via Genova, nel centro della capitale. I medici sono intervenuti con tute e mascherine e lo hanno portato all'ospedale per accertamenti. In un primo momento era emerso che si trattava di un sospetto caso da coronavirus, ma i primi esami effettuati sull'uomo avrebbero dato esito negativo. Il turista ha dichiarato di essere stato in contatto con persone di nazionalità cinese, ma da quanto emerso si tratterebbe di un falso allarme. Intanto sale il numero delle persone sotto osservazione all'Istituto malattie infettive Lazzaro Spallanzani: oltre ai venti turisti che si trovavano nel pullman diretto a Cassino, nelle ultime ore sono state ricoverate dodici persone, mentre tre sono i casi sospetti. Quest'ultimi sono stati posti sotto controllo domiciliare perché entrati in contatto con la coppia di turisti affetta da coronavirus. A sentirsi male, anche un operaio che lavora al Grand Hotel Palatino: si tratta di un cittadino rumeno che però non avrebbe avuto alcun contatto con le due persone contagiate.
Conoravirus, a Roma i primi due casi: si tratta di una coppia di turisti
Oggi alle 14 si è tenuta una conferenza stampa allo Spallanzani, dove è stato diffuso il primo bollettino medico a seguito dei primi casi accertati da coronavirus. Si tratta di marito e moglie di 66 e 65 anni, originari della provincia di Wuhan in Cina. Sono arrivati in Italia con un volo atterrato a Malpensa lo scorso 23 gennaio. Insieme a un gruppo di venti turisti cinesi, hanno visitato l'Italia con un pullman. Poi, mentre il gruppo proseguiva per Cassino, la coppia si è fermata al Grand Hotel Palatino, dove ha soggiornato per tre giorni e due notte. Entrambi hanno chiamato il 118 il pomeriggio del 29 gennaio: sono stati portati allo Spallanzani, dove sono stati sottoposti ai test per verificare l'infezione da coronavirus. I risultati positivi sono arrivati il 30 gennaio alle 15. Le loro condizioni cliniche sarebbero ‘discrete'.