Raggi chiude ludoteche e centri anziani: sospesi anche inserimenti in case di riposo
Per contrastare la diffusione del coronavirus, il Campidoglio ha deciso di chiudere tutti i centri semiresidenziali socio-assistenziali e ludico-ricreativi gestiti da Roma Capitale, in convenzione e privati, tra cui Centri Alzheimer, Centri diurni, laboratori destinati a persone anziane, persone disabili e minorenni, ludoteche e centri di aggregazione giovanile. Le misure saranno valide fino al 3 aprile, data fino a cui sarà valido il decreto emanato dal Governo Conte, che ha esteso la zona rossa a tutta l'Italia. Sempre nel provvedimento firmato ieri dal Campidoglio, è stato stabilito che nelle Case di Riposo, co-housing, Gruppi Appartamento, Centri di Pronta Accoglienza e Case Famiglia sono sospese le attività che possono creare assembramenti di persone. Sospesi anche gli inserimenti degli anziani e delle persone disabili nelle strutture residenziali, e limitati gli ingressi di parenti e visitatori ai soli casi essenziali. Limitate ai casi strettamente necessari le riunioni che prevedono la partecipazione di soggetti estranei, e anche le uscite generalmente organizzate nelle strutture e destinate a pazienti disabili o minorenni.
Coronavirus, Lazio zona rossa: denunce per chi è fuori casa
Lunedì 9 marzo il Governo ha esteso le misure di sicurezza prima previste solo per la Lombardia anche al resto d'Italia. Non si può uscire di casa se non per motivi di necessità, lavoro e salute. È consentito fare la spesa (una persona per nucleo familiare) e andare in farmacia, ma non si può uscire normalmente, sostare al bar, fare aperitivi o andare a cena a casa di amici. Bar e ristoranti devono chiudere alle 18, i negozi possono rimanere aperti ma rispettare le distanze interpersonali di un metro disposte dal governo. Chiunque venga trovato fuori dalla propria abitazione senza una giustificazione, sarà denunciato.