L’assessore D’Amato: “Nel Lazio i contagi da Covid triplicheranno, ora tamponi a tappeto”
L'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato non minimizza si fa illusioni: il ritorno alla normalità per uscire dall'emergenza nuovo coronavirus non sono dietro l'angolo. Ci vorrà tempo, e la data del 3 aprile è molto probabile che sarà scavalcata: "Non si può prevedere con certezza. Al momento non ci sono e non credo ci saranno le condizioni per la riapertura delle scuole". D'Amato parla in un'intervista rilasciata all'edizione romana del Corriere della Sera, in prima linea da settimane, spiega la strategia che si sta adottando per essere pronti "a tutti gli scenari possibili" perché "siamo in guerra".
A Roma e nel Lazio però, la speranza è che le misure di contenimento del contagio diano i loro effetti, evitando così scenari come quelli delle regioni più colpite: "Le nostre previsioni, confermate anche dall’andamento reale del virus, non parlano di un raddoppio dei casi, ma di un aumento del 20-30 per cento. Fino ad arrivare a tre volte tanto quelli che sono oggi. Questa e la prossima settimana saranno importantissime per verificare l’efficenza e l’esito delle misure restrittive del governo". La previsione quindi è nei prossimi giorni si arriverà a 1500 casi nel Lazio.
D'Amato spiega che in questo momento le autorità sanitarie sono un passo avanti al virus, permettendo così di organizzarsi per non farsi trovare impreparati: ieri ha aperto Covid Hospital 2 al Columbus del Gemelli, mercoledì aprirà Covid Hospital 3 a Casal Palocco, poi sarà la volta di Covid Hospital 4 a Tor Vergata. Strutture dedicate ad affrontare l'emergenza nella previsione di una saturazione dello Spallanzani, per aumentare i posti in terapia intensiva e per evitare di pesare sui pronto soccorso e sui normali reparti degli ospedali.
Ma la strategia è anche quella di aumentare i tamponi (ma non per gli asintomatici): "I test verranno fatti su chi presenta sintomi e ha avuto contatti con persone risultate positive. A oggi ne abbiamo fatti 9630, un numero importante, il doppio di Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia. Per passare a questa fase però dovremo già avere a disposizione il test rapido. Intanto da domani entreranno in funzione anche i laboratori del San Filippo Neri, del Pertini e di Frosinone".