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Coronavirus, assembramenti alla festa di compleanno: chiuso il Castello Miramare di Maccarese

C’è anche il Castello Miramare di Maccarese tra i locali chiusi dagli agenti della Polizia di Stato, che lo scorso fine settimana hanno messo i sigilli a tre locali del litorale di Fiumicino, per il mancato rispetto della normativa anti-Covid. Nello stabilimento in centinaia per una festa di compleanno, tutti senza mascherine.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto dalla pagina Facebook Castello Miramare di Maccarese
Foto dalla pagina Facebook Castello Miramare di Maccarese
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Troppe persone tutte insieme in un unico posto per una festa di compleanno durante la quale si sono creati assembramenti potenzialmente pericolosi e vietati dal governo, che prevede il distanziamento sociale di almeno un metro, per limitare i contagi di coronavirus. C'è anche il Castello Miramare di Maccarese tra i locali chiusi dagli agenti del commissariato di Fiumicino diretto da Catello Somma, il provvedimento è scattato per la seconda volta in tre giorni. Nello stabilimento in riva al mare sul litorale romano infatti si era radunata una folla di persone, "senza mascherina, in uno spazio che non permetteva loro di stare distanti ai tavoli, mentre consumavano alimenti e bevande e ascoltavano musica" si legge in una nota. La chiusura è scattata a seguito dei controlli dei poliziotti svolti durante la serata di sabato scorso 4 luglio, per la verifica del rispetto delle norme anti-Covid. Tre giorni prima il locale era stato chiuso dai vigili urbani per lo stesso motivo. Lo stabilimento, interdetto per cinque giorni non riaprirà prima di giovedì.

Chiusi tre stabilimenti tra Maccarese e Fregene

I poliziotti hanno chiuso tre stabilimento balneari sul litorale del Comune di Fiumicino. Oltre al Castello Miramare di Maccarese, gli agenti hanno messo i sigilli ad altri due lidi della zona, sempre per non aver rispettato le norme anti-coronavirus. Tutti e tre sono stati sanzionati e sottoposti a chiusura a tempo determinato. Sono una decina gli stabilimenti temporaneamente chiusi e poi riaperti sul litorale della provincia di Roma, da Nord a Sud, per la violazione della normativa anti contagio e il mancato rispetto del regolamento imposto dal governo alla riapertura dei locali, per la tutela di clienti e dipendenti.

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