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Corcolle, rimangono gravi le condizioni del bimbo aggredito dalla scrofa: “Alto rischio infezioni”

Sono ancora gravi le condizioni del bambino di due anni attaccato da una scrofa domenica in un allevamento di maiali a Corcolle. Il piccolo è ricoverato presso l’Area Rossa del Dipartimento di Emergenza e Accettazione con supporto rianimatorio intensivo: i medici stanno cercando di prevenire le infezioni dovute all’attacco.
A cura di Natascia Grbic
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Rimangono critiche le condizioni del bambino di due anni aggredito da una scrofa domenica. Il piccolo è ancora ricoverato presso l’Area Rossa del Dipartimento di Emergenza e Accettazione con supporto rianimatorio intensivo. Quello che i medici stanno cercando di fare in questo momento è tenere sotto controllo il rischio di infezioni (molto elevato per il tipo di attacco subito) e controllare le sue funzioni vitali. La prognosi del piccolo resta riservata. Non c'è stato nulla da fare invece per l'uomo che si trovava con lui e che ha provato a strapparlo dalla furia dell'animale, disturbato dal fatto che il piccolo fosse entrato insieme al 50enne nel recinto per vedere i piccoli di maiali nati da poco. E così, molto probabilmente per difenderli, ha attaccato. L'uomo è morto a causa delle ferite riportate, mentre il piccolo è stato trasportato in condizioni gravissime prima all'ospedale di Tivoli e poi – dato che era peggiorato – al Bambin Gesù di Roma.

Bambino di due anni attaccato da una scrofa, le ferite riportate

Il terribile episodio è avvenuto domenica pomeriggio presso un allevamento di maiali a Corcolle, quando quella che doveva essere una piacevole gita in campagna si è trasformata in una vera e propria tragedia. Il bambino è stato attaccato mentre si trovava in braccio a un amico del padre, entrato nei recinto dei maiali per farglieli vedere da vicino. E proprio lì è avvenuta la tragedia. Il piccolo ha riportato diverse ferite al volto e al collo ha braccia e gambe fratturate ed è stato operato più volte dai medici del Bambin Gesù, che stanno facendo di tutto per curarlo. L'intera area è stata invece sottoposta sotto sequestro: dai primi accertanti sembra che l'allevamento fosse abusivo. Gli animalisti della LAV, invece, hanno lanciato un appello affinché la scrofa non venga abbattuta: il suo non è stato infatti un comportamento anomalo, ma una normale reazione a quella che credeva fosse una minaccia ai suoi piccoli.

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