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Comunali Roma, Ignazio Marino: il libro che “scotta” e l’incognita della ricandidatura

Domani la presentazione alla stampa di “Un marziano a Roma”, il libro di Ignazio Marino dove l’ex primo cittadino ha annunciato rivelazioni scottanti sulla fine della sua esperienza in Campidoglio (“farò nomi e cognomi”). Per domani Marino dovrebbe anche sciogliere l’incognita su una sua ricandidatura.
A cura di Valerio Renzi
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Si intitola "Un marziano a Roma", ed è l'attesissimo libro dell'ex sindaco Ignazio Marino, che domani presenterà in anteprima alla sede della stampa estera. Marino tiene tantissimo a questo lavoro, su cui si è concentrato negli ultimi mesi, dal minuto dopo le dimissioni a cui è atto costretto dagli stessi consiglieri del Partito democratico in fila dal notaio. Un libro che, secondo lo stesso ex primo cittadino della capitale, contiene j'accuse pesantissimi nei confronti del mondo politico romano e non solo. "Farò nomi e cognomi", ha detto più di una volta il chirurgo prestato alla politica, ma i contenuti per ora sono top-secret.

Se la vendetta è un piatto che va gustato freddo, Marino si è preso tutto il tempo per accendere la miccia delle sue dichiarazioni in campagna elettorale. Sempre domani dovrebbero essere sciolte le riserve su una eventuale ricandidatura alle prossime elezioni per il Campidoglio. Dai sondaggi il nome di Ignazio Marino sarebbe in grado di condensare un certo numero di consensi, mettendo così in seria difficoltà la corsa di Roberto Giachetti, ma il problema è candidassi con chi e come. Difficile un'eventuale convergenza con Sel, divisa tra chi è pronta a mettere da parte il candidato di bandiera Stefano Fassina per cercare una convergenza più larga, e chi non ci pensa nemmeno a votare ancora una volta Marino, dando una valutazione estremamente negativa dell'esperienza comune in Campidoglio.

Ma Marino potrebbe scegliere di giocarsi il tutto per tutto, puntando su una candidatura autonoma, una lista civica sperando di costringere tutto quello che si muove a sinistra del Pd a convergere sul suo nome, intercettando anche gli elettori scontenti del Partito democratico e andando a pescare anche tra i voti del M5S, grazie all'immagine di "politico pulito". Ma i tempi stringono e potrebbe già essere troppo tardi.

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