Comunali Roma 2016, Riccardo Magi: “Noi Radicali con Giachetti, ma dovrà ascoltarci”
Riccardo Magi, ex consigliere comunale a Roma eletto nella Lista Civica per Ignazio Marino, ora segretario dei Radicali Italiani, ha presentato la scorsa settimana il simbolo con cui i Radicali si presenteranno alle prossime elezioni comunali a Roma e Milano. Se nel capoluogo Lombardo correranno da soli con il nome di Marco Cappato, in alternativa al centrosinistra di Giuseppe Sala, nella capitale i Radicali hanno invece scelto di appoggiare la corsa di Roberto Giachetti. A Fanpage.it Magi ha spiegato perché il senatore dem, con una lunga militanza radicale all'attivo, è il nome giusto per le istanze del partito di Marco Pannella e Emma Bonino.
A Roma e Milano avete presentato una vostra lista “Radicali. Federalisti laici ecologisti ”. Nella Capitale appoggerete il candidato del centrosinistra Roberto Giachetti, mentre a Milano non andrete con Giuseppe Sala. Giachetti è la persona giusta per una nuova stagione a Roma?
Noi come Radicali non diamo mai per scontato la partecipazione agli appuntamenti elettorali e non li viviamo come un'operazione di testimonianza. Ci presentiamo là dove ci sta una battaglia emblematica da fare, tentando di offrire delle soluzioni di governo, non ci interessa l'eletto, il mezzo-eletto, lo strapuntino. Vogliamo invece incidere sulle proposte di riforma. Per questo abbiamo deciso di presentarci a Roma e Milano, perché crediamo che ci sia bisogno del contributo dei Radicali.
Cosa avete proposto a Giachetti che, sappiamo, ancora non ha presentato un programma?
Su Radicali2016.it si possono leggere le nostre proposte per il governo delle città. Su Roma abbiamo individuato 12 punti, che corrispondono ad altrettanti nodi irrisolti, alle urgenze più drammatiche che vivono i cittadini. Proposte precise che sono frutto del nostro lavoro in questi anni, fuori, ma anche dentro le istituzioni con la mia iniziativa in Campidoglio. Ad ogni problema proponiamo una soluzione concreta.
Il candidato del Pd vi ascolterà in nome della sua storica militanza radicale?
Questa è la nostra offerta politica a Giachetti che, anche per la storia politica che ci accomuna, è il candidato più indicato secondo noi per segnare una netta discontinuità nella politica romana. Certo che per essere davvero un candidato sindaco radicale dovrà recepire almeno parte delle nostre proposte.
Sei stato consigliere comunale in Campidoglio con l'amministrazione di Ignazio Marino. Come ne giudichi l'operato? Che giudizio dai della fine così discussa di quell'esperienza?
È stata una grande occasione persa. Soprattutto dopo lo scoppio di Mafia Capitale: nel dicembre 2014 c'erano le condizioni, che Marino a mio avviso non ha saputo cogliere, per spingere molto di più nelle riforme di cui la città aveva bisogno, a cominciare dall'amministrazione pubblica, i servizi sociali, gli appalti, le grandi opere. Dopo lo scoppio dell'inchiesta un apparato trasversale, anche del Partito democratico, che faceva da freno era indebolito.
L'errore di Marino è stato far riprendere fiato a quell'apparato?
Non solo. Ignazio Marino non ha avuto il coraggio politico di andare avanti, ha scambiato nuovi possibili alleati con gli avversari politici, facendogli alla fine riprendere fiato impedendo alla fine le riforme necessarie.
C'è lo zampino di Matteo Renzi…
Più che di Matteo Renzi io ci vedo la gestione commissariale di Matteo Orfini: scelte sbagliate e politicamente non coraggiose. Se poi Orfini agiva e agisce sotto dettato di Matteo Renzi io questo non lo posso sapere. Poi diciamoci la verità: Marino deve la sua popolarità alle ultime due settimane di mandato. Ha un'aurea da martire, a questo deve il suo successo in un certo elettorato di sinistra, non perché è ricordato come un buon sindaco.
I sondaggi danno in testa Virginia Raggi, la candidata del Movimento 5 Stelle. Hai seduto con lei due anni e mezzo in consiglio. I 12 punti dei Radicali per Roma li presenterete anche ai grillini se dovessero vincere?
Con Virginia Raggi e gli altri quattro eletti del Movimento 5 Stelle ho sempre avuto un buon rapporto, fatto di rispetto reciproco e collaborazione. Sono stato l'unico membro dello scorso consigli comunale nei confronti del quale hanno espresso stima. Quando denunciai la così detta ‘manovrina' d'aula, che per anni ha fatto spartire fondi pubblici ai consiglieri, uno scempio a cui siamo riusciti a mettere fine, i consiglieri del M5S mi appoggiarono. Il problema del M5S è che non è ben chiaro che cosa propongono per Roma. Qualche settimana fa Grillo per Roma ha presentato un programma quasi tatcheriano, ha evocato ‘lacrime e sangue' se dovessero governare in Campidoglio. Al contrario i 5 Stelle hanno cavalcato anche battaglie a mio avviso in difesa di privilegi acquisiti e di alcune corporazioni.