Comunali Roma 2016, Irene Pivetti lancia la sua corsa verso il Campidoglio
Mentre nel centrodestra romano è ancora tutti contro tutti, con i leader nazionali che non trovano la quadra sul candidato sindaco per il Campidoglio, l'ex presidente della Camera Irene Pivetti lancia la sua corsa. Dopo la falsa partenza di Guido Bertolaso, a cui il leader leghista Matteo Salvini ha ritirato l'appoggio in un primo momento accordato, e dopo le "salvinarie" ai gazebo dello scorso week end, si aggiunge oggi una nuova candidatura
"Un primo passo è stato fatto grazie al vostro aiuto. – ha scritto su Facebook l'ex presidente della Camera ed ex leghista – Arrivare seconda con quasi 3500 preferenze in 36 ore senza alcuna preparazione è stato un grande successo ed un grande regalo da parte vostra! Ora inizia il vero lavoro di organizzazione della campagna elettorale. Chiedo aiuto a coloro che mi stimano e credono che io possa ricoprire un ruolo tanto serio ed importante. Vi chiedo di condividere il mio appello. Scrivetemi su questa pagina raccontandomi i vostri problemi e segnalandomi le varie problematiche che affrontate tutti i giorni nella nostra città. Censiro ogni messaggio e raccoglierò tutte le istanze per capire come poter intervenire".
Si tratta di un'iniziativa personale di Matteo Salvini, o il leader leghista alza la posta per trovare un accordo con gli alleati e costringere Meloni e Berlusconi a ritirare il nome di Bertolaso? Sicuramente il Carroccio è pronto ad andare da solo se un accordo proprio non si trovasse, e il nome a quel punto potrete essere proprio quello della Pivetti, a cui però non è arrivato nessun endorsment ufficiale, anche se le parole di Salvini nei suoi confronti sono state più che lusinghiere. Il pressing della Lega andrebbe però nella direzione di convergere sul nome di Alfio Marchini, già un passo avanti nella campagna elettorale, e vincitore delle consultazioni nei gazebo di "Noi con Salvini".
Bertolaso: "Ho vinto primarie taroccate di Salvini"
Ai microfoni di Radio Cusano Campus Guido Bertolaso dal canto suo afferma con sicurezza di aver "stravinto" le consultazioni dei gazebo leghisti, di cui mette in dubbio la correttezza: "Chi ha votato per me non era taroccato, mentre invece sicuramente sono andate le truppe cammellate di altri candidati a votare diverse volte. Non solo Irene Pivetti, che è stata presente in vari banchetti, ma ho visto anche le fotografie di Marchini e di Storace, che si aggiravano belli felici e contenti in mezzo a quei banchetti. Evidentemente c'era il desiderio di far vedere che qualcuno non era desiderato, mentre invece poi i numeri stanno lì a dire con chiarezza che anche chi si riconosce nella Lega qui a Roma sa chi deve scegliere per far rinascere questa città".
"Sto girando tutta la città, passerò quartiere per quartiere, buca per buca, via per via. – prosegue l'ex numero uno della Protezione Civile – Mentre gli altri chiacchierano io sto lavorando. Un incontro con Salvini? Gli ho fatto sapere che ero lieto di incontrarlo, così guardandoci nelle palle degli occhi potremmo chiarirci e lui potrebbe rendersi conto di chi sono, invece di ascoltare consiglieri più o meno interessati che stanno seminando zizzania. Se qualcuno gli sta facendo il lavaggio del cervello contro di me? Non posso escluderlo. Non credo quelli che gli sono vicini a Milano, ma penso che a Roma si sia organizzato una truppa variopinta e multiforme in cui forse non ci sono le persone più adatte a dargli consigli".