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Comunali Roma 2016, Ignazio Marino: “Non mi ricandido”

Alla Feltrinelli di via Appia, dove presentava il suo libro “Un Marziano a Roma”, l’ex sindaco Ignazio Marino ha sciolto ogni riserva: “Non mi candido”. Delusione tra i suoi sostenitori accorsi sperando in una nuova discesa in campo del chirurgo.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo aver tenuto tutti ancora per 24 ore con il fiato sospeso Ignazio Marino ha sciolto le riserve sulla sua eventuale corsa alle prossime elezioni comunali di Roma. "Non mi ricandido", ha detto l'ex sindaco di fronte alla platea dei suoi sostenitori accorsi per la presentazione del suo libro "Un marziano a Roma", alla Feltrinelli di via Appia. Marino non scende in campo ma non rinuncia a pesare nella corsa elettorale: "Vi chiedo di scegliere insieme una donna o un uomo che non sia io, che possa guidare la città di Roma, vincere le elezioni e continuare il cambiamento avviato e che non si fermerà".

"Avevo deciso da tempo di parlare di questo argomento qui – ha  spiegato – Ho molto riflettuto e penso davvero che il candidato sindaco della Capitale debba avere delle caratteristiche che in questo momento nessuno ha, senza nessun offesa. In questa fase storica, in cui partiti hanno dato il peggio di loro, il candidato deve provenire dalla società civile, non deve essere scelto da qualcuno in qualche stanza ma si deve di mettere a disposizione di Roma 5-10 anni. Deve essere uno che abbia una professione e decida spontaneamente di mettere anni della sua vita a disposizione di Roma". Delusione tra i tanti supporter giunti per ascoltarlo che speravano nell'annuncio di una nuova corsa verso il Campidoglio dell'ex primo cittadino.

Ieri un discorso di fuoco quello di Ignazio Marino, che ha incontrato la stampa sempre per presentare il libro, attaccando a testa bassa il premier Matteo Renzi, accusandolo di essere succube delle lobby che hanno interessi sulla capitale, e di aver ordinato ai consiglieri del Pd di dimettere il sindaco "votato da oltre 700mila romani". "Il mandante" di quelle "diciannove coltellate" che secondo l'ex sindaco avrebbero interrotto il rapporto tra il Pd e il suo popolo a Roma. Parole per nulla tenere neanche nei confronti del partito che pure ha contribuito a fondare: "Se avessi seguito i consigli del Pd ora sarei in cella d'isolamento".

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