Comincia la scuola: il comune cerca un posto in classe per i bimbi rom sgomberati dal River
Nelle settimane precedenti lo sgombero del Camping River, erano stati gli insegnati degli alunni del campo rom a mettere in guardia sulle possibili gravi ripercussioni sulla continuità del percorso scolastico dei loro piccoli alunni, costretti a lasciare il loro posto in classe venendo trasferiti chissà dove in una struttura di accoglienza, o ancora peggio condannati alla dispersione scolastica vivendo in condizioni di estrema precarietà in qualche nuovo insediamento informale.
Ora, dopo le denunce raccolte da Fanpage.it dell'associazione Nuova Vita, a pochi giorni dall'inizio delle lezioni, dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici di Roma è stata inviata una lettera alle scuole di prossimità del centro dove sono ospitati i ragazzi e seguiti dal personale della cooperativa Tre Fontane, in particolare nella zona di Tor Bella Monaca. La speranza è che per almeno questi giovanissimi alunni il percorso scolastico possa continuare, anche se non troveranno più i loro vecchi compagni di classe e insegnanti.
"Si richiede la vostra disponibilità ad accogliere alcuni bambini e ragazzi RSC provenienti dalla sgombero del camping River presso cui erano ospitati; questi alunni erano tutti scolarizzati e seguivano costantemente il percorso educativo. – si legge nella mail – Proprio per evitare di interrompere questo processo scolastico ed educativo, ora che sono ospitati in altro municipio e sono seguiti dalla Cooperativa Tre Fontane, si richiede la vostra massima collaborazione ad accogliere, ove possibile e secondo le disponibilità di ciascun istituto, alcuni di questi bambini, ognuno nel proprio livello scolastico, per non vanificare il lavoro da loro affrontato e per cercare di farli proseguire nel difficile percorso individuale che li attende".
L'ultimo report annuale dell'Associazione 21 luglio, che fotografa la situazione della popolazione rom e sinti in Italia, denuncia la condizione di scolarizzazione dei bambini e dei giovani residenti nei campi rom della capitale negli ultimi anni sia peggiorata notevolmente, con una drastica diminuzione degli iscritti, a seguito della chiusura dei progetti di scolarizzazione.