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Colpo al clan Fasciani di Ostia: in carcere moglie e figlia del boss Carmine

Le forze dell’ordine hanno prelevato dalla loro abitazione e portato in carcere moglie e figlia del boss Carmine, capofamiglia del clan Fasciani di Ostia. Le due donne erano state condannate lo scorso febbraio dai giudici della terza Corte d’Appello. La prima svolgeva un ruolo di primo piano nella gestione degli affari, mentre la seconda, considerata come “partecipe”, controllava soprattutto il traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
A cura di Alessia Rabbai
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Nuovo colpo al clan Fasciani di Ostia, a finire in manette Silvia Bartoli e Sabrina Fasciani, moglie e figlia del boss Carmine. Come riporta Il Messaggero, il provvedimento è stato reso effettivo questa mattina, quando le forze dell'ordine hanno portato via le due donne da casa a Casal Palocco e le hanno condotte in carcere. Dovranno scontare una pena rispettivamente di 12 anni e 6 mesi e 11 anni e 4 mesi. Entrambe sono ritenute responsabili a vario titolo di usura, estorsioni, traffico internazionale di droga, controllo di concessioni balneari e di varie attività commerciali.

Il ruolo delle donne Fasciani

Come sostengono i giudici, la moglie del boss Carmine ricopriva un ruolo di primo piano nella gestione degli affari di quella che la seconda sentenza d'appello ha definito "la mafia di Ostia". Tra le questioni di cui si occupava è la supervisione di ristoranti, bar e negozi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i rivenditori erano costretti ad esempio ad acquistare videopoker imposti dall'organizzazione e chi non accettava le condizioni doveva pagare il pizzo, una cifra che si aggirava intorno ai 2mila euro. La figlia Sabrina invece si occupava del traffico di sostanze stupefacenti, "predestinata" a seguire le orme dei genitori, è stata riconosciuta come "partecipe" dell'organizzazione criminale.

Le condanne del clan Fasciani

Il provvedimento nei confronti di moglie e figlia di Carmine Fasciani risale allo scorso febbraio, quando i giudici della terza Corte d'Appello hanno emesso una sentenza di condanna in carcere nei confronti di tredici persone riconducibili al clan, un'associazione riconosciuta già in primo grado di stampo mafioso. Carmine Fasciani, capofamiglia e boss di tutti gli affari, è stato condannato a ventisette anni di reclusione.

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