Clan Spada, le urla in aula alla lettura della condanna: “Buffoni, quando esco spacco tutto”
Momenti di confusione oggi al momento della lettura della sentenza di appello, arrivata dopo tre ore di camera di consiglio, per sette esponenti del clan Spada, la famiglia cresciuta all'ombra del clan Fasciani e diventata egemone nel quartiere di Nuova Ostia. Quando è stato chiaro che i giudici avevano confermato tutte le condanne della sentenza di primo grado, delle urla si sono alzate dal banco degli imputati presenti in aula. "Buffoni", "vergogna" le parole rivolte ai giudici, mentre uno degli imputati è stato ancora più diretto: "Quando esco spacco tutto". Alle rimostranze contro i giudici hanno partecipato anche alcuni parenti.
Gli imputati devono rispondere di una serie di reati, tutti aggravati dal riconoscimento anche in secondo grado dell'associazione mafiosa, per cinquant'anni di carcere complessivo. A vario titolo i membri del clan sono stati riconosciuti responsabili di minacce, violenze, sfratti forzati da alloggi popolari e una gambizzazione. Le condanne: 13 anni e 8 mesi di carcere a Massimiliano Spada, 5 anni a Ottavio Spada, 6 anni e 4 mesi Davide Cirillo, 6 anni e 4 mesi a Mirko Miserino, 7 anni e 4 mesi a Maria Dora Spada, 11 anni a Massimo Massimiani e 6 anni e mezzo a Manuel Granato.
Gli arresti risalgono all'aprile del 2016, e hanno rappresentato il primo duro colpo al clan Spada. Le indagini portarono alla luce la pervasività del controllo del gruppo criminale sul territorio di Nuova Ostia, a cominciare dal governo del mercato illegale degli alloggi popolari. Una presenza capillare conquistata e mantenuta con la violenza contro chi si ribellava e contro possibili concorrenti nei vari mercati criminali nella zona. Nel gennaio del 2018 una successiva inchiesta ha portato in manette 32 persone tutte ritenute essere membri dell'organizzazione criminale. Un colpo pesantissimo per gli Spada e che potrebbe rappresentare il tramonto del loro potere.